Amore contrastato, questioni di denaro, razzismo, conflitto tra religioni: il dramma scritto da Shakespeare alla fine del '500 conserva una forza immutata. E pretende grandi interpreti. Come Franco Branciaroli che approda nell'Isola con “Il Mercante di Venezia” grazie al circuito della Grande Prosa promosso da CeDac Sardegna. Prodotto da Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia - CTB / Centro Teatrale Bresciano e Teatro de Gli Incamminati, il titolo adattato dal regista Paolo Valerio debutta in Sardegna domani al Teatro Comunale di Sassari con inizio alle 21. Il dramma si sposterà poi al Massimo di Cagliari dove sarà in scena da mercoledì a domenica. Venerdì doppio spettacolo, alle 16.30 e alle 20.30.

Franco Branciaroli interpreta Shylock, l'ebreo banchiere/usuraio che sfida Antonio (il mercante del titolo), suo nemico e schernitore, costretto a ricorrere a lui per un prestito in favore dell'amico Bassanio, chiedendo come penale «una libbra di carne». Sul palco Piergiorgio Fasolo (Antonio) e Francesco Migliaccio (Salerio / Doge), Emanuele Fortunati, Stefano Scandaletti, Lorenzo Guadalupi, Giulio Cancelli, Valentina Violo, Dalila Reas, Mauro Malinverno e Mersila Sokoli.

«Non ha forse occhi un ebreo? Non ha mani, organi, membra, sensi, affetti e passioni? Non si nutre egli forse dello stesso cibo di cui si nutre un cristiano?», sono alcune frasi del celebre il monologo in cui Shylock rivendica la propria appartenenza alla razza umana, con identica vulnerabilità e sensibilità, alla pari con i cristiani che si ritengono o almeno si atteggiano a esseri superiori, ma gli hanno insegnato l'arte della vendetta: straniero in terra straniera, emarginato e in fondo costretto a praticare una delle rare professioni permesse agli ebrei, questo antieroe che incarna gli stereotipi legati alla sua religione e alla sua cultura, persistendo nella sua crudele e assurda richiesta si trasforma da vittima in carnefice.

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