Un risarcimento alla Rai pari a un milione di euro: è quanto chiede Pasquale Di Filippo, ex mafioso, la cui figlia 14enne, secondo quanto racconta il quotidiano "la Repubblica", avrebbe scoperto l'identità del padre guardando la serie in onda su Rai2, "Il Cacciatore".

Di Filippo, all'inizio degli anni Novanta, era fra i più noti sicari della famiglia Brancaccio. Poi, dal 1995, il passaggio a collaboratore di giustizia.

Un oscuro passato su cui Di Filippo ha provato a mettere una pietra sopra, aiutando la magistratura ad arrestare il cognato di Riina, Leoluca Bagarella, e poi il killer di Pino Puglisi, Salvatore Grigoli.

Poi, però, la serie tv su Rai2.

"Una sera – spiega Di Filippo - ero con mia figlia e guardavo la serie tv che racconta la storia del magistrato palermitano, Alfonso Sabella. Ad un certo punto l'immagine si è fermata sull'attore che interpreta il mio personaggio e sotto è comparso il mio nome con l'accusa di aver compiuto 20 omicidi, tra cui quello del piccolo Di Matteo, tutte falsità, ma ormai il mondo ci è crollato addosso".

"Mia figlia ha 14 anni, è nata quando ero già un altro uomo - spiega il pentito - le avevo solo detto di aver aiutato il mafioso Bagarella a nascondersi, il resto glielo avrei detto più in là nel tempo. Ma ora non vuole sentire ragioni, è chiusa in camera sua da sei mesi, esce solo per andare a scuola".

Di Filippo ha saldato il suo conto con la giustizia dopo aver scontato dieci anni per i quattro omicidi di cui è accusato e lavorando come collaboratore di giustizia. Ha cambiato spesso città e ha una nuova identità, ma i fantasmi del passato sembrano non volerlo abbandonare.

"Non potrò mai avere una vita normale - conclude -, ma la storia non si può falsificare e per questo chiedo un risarcimento".

(Unioneonline/v.l.)
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