C'è un aneddoto nella vita di Cesare Cremonini di cui lui ha già piu volte parlato, ma che in questi giorni è tornato all'attenzione delle cronache, e che pone la Sardegna, o meglio un uomo di origini sarde, alla base del suo incredibile successo: è Walter Mameli, colui che l'ha scoperto e che ancora segue Cremonini come imprescindibile manager.

Un legame rimasto negli anni saldo e indissolubile, tanto che già nel 2009, e dunque più di dieci annifa, Cesare raccontava in un intervista al Corriere: "Oggi è lui la prima persona che chiamo se resto fuori di casa, se mi clonano la carta di credito, se sono uscito senza soldi e devo pagare qualcosa. Chiamerei sempre lui se mi si rompessi una gamba, se mi accadesse un incidente. È l'unico giudice delle mie canzoni e un 'bravo' detto da lui mi stimola a lavorare come un pazzo, al di sopra delle mie possibilità".

L'incontro con Mameli è stato proprio agli albori, quando nessun discografico di Bologna era disposto a produrre quel disco, poi diventato "Squerez", presentato da un ragazzino 17enne dai capelli colorati e dalla sua band.

A Squerez sono seguiti quattro anni di tournée dove è stato proprio Mameli a dettare le regole e a insegnare a Cremonini e compagni i trucchi del mestiere. "In qualche modo - racconterà anni dopo Cesare - i miei genitori mi affidarono a lui, e lui da quel giorno mi è stato sempre accanto". Fra sgridate sui ritardi "due minuti di ritardo volevano dire che se ne andava davvero, e tu venivi lasciato a terra da interviste, concerti e tivù", e le raccomandazioni sul falso mito "delle rock band inglesi che sfasciavano le stanze degli alberghi. Ecco, quello non lo abbiamo fatto... ".

Poi la separazione della band, e Mameli ancora accanto a Cesare nel suo percorso da solista.

Il sardo d'origine arrivato a Bologna negli anni della New Wave per seguire i corsi del Dams diventerà così il manager, il produttore e il socio di Cesare.

"Walter – ha spiegato il cantautore in un'intervista al Sol 24 ore – è un sostegno. A volte, quando compongo, ho esitazioni. Temo di spingermi troppo in là, ma se una determinata scelta lo convince mi incoraggia e la difende".

"Cesare - gli ha fatto eco Walter - ha il controllo della parte artistica. Ci confrontiamo sulle soluzioni da proporre e su chi coinvolgere nei progetti che abbiamo davanti, ma l’autore è lui e il tema è metterlo nelle condizioni di lavorare al meglio. A me competono gli aspetti imprenditoriali".

(Unioneonline/v.l.)
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