Oggi si celebra la “Giornata mondiale del rene”, appuntamento al quale l’Isola – come ogni anno – non ha potuto rinunciare. Il 14 marzo dunque nefrologi sardi in prima linea per una campagna di sensibilizzazione rivolta a tutti. Quest'anno il tema è "La salute renale per tutti", per promuovere un accesso equo alle cure, per una pratica terapeutica ottimale che, nel caso di malattia cronica, ne rallenti l’evoluzione verso la dialisi. 

Il dato epidemiologico più importante – come sottolinea il direttore del reparto di Nefrologia e Dialisi Brotzu Antonello Pani – è che «la malattia renale cronica colpisce nel mondo 850 milioni di persone. Dato che questa malattia ha un alta mortalità, prevalentemente cardiovascolare, la malattia renale cronica provoca 3.1 milioni di morti (dato del 2019). In sintesi, la malattia renale cronica è l'ottava causa di morte tra le malattie croniche e se non "affrontata e frenata" sarà la quinta causa di morte nel mondo nel 2040». Domani gli specialisti del settore avranno dunque il compito di divulgare il concetto essenziale che «per frenare la malattia renale cronica serve un approccio globale a multipli livelli per migliorare la cura dei reni e ottimizzare le pratiche terapeutiche», continua Pani.

Perciò durante la giornata e nella settimana seguente i nefrologi ne approfitteranno per chiedere migliori politiche sanitarie; aumento e migliore disponibilità di assistenza sanitaria specifica; migliorare le carenze numeriche e culturali degli operatori sanitari; rafforzare la consapevolezza dei pazienti affetti da malattia renale cronica e le loro comunità per un miglior accesso alle cure e ai farmaci che hanno attualmente un alto costo.

Verranno anche ricordate le 8 regole d’oro per mantenere sani i reni: attività fisica; dieta sana; controllo e prevenzione del diabete; controllo e prevenzione dell’ipertensione arteriosa; adeguato apporto idrico; non fumare; evitare l’assunzione e l’abuso di farmaci antinfiammatori non steroidei; fare un check-up periodico della funzione renale in condizione di fattori di rischio (creatininemia, azotemia, elettroliti, esame urine).

(Unioneonline/v.f.)

© Riproduzione riservata