L a musica cambia. Così come gli interpreti. Anche dopo un tour trionfale come quello della promozione. Per affrontare il campionato di Serie A 2023-24, il Cagliari non può certo presentarsi con la squadra che ha superato indenne la roulette russa dei playoff. Gli eroi meritano rispetto, riconoscenza e ammirazione, ma poi si torna in campo e l’omaggio ai rossoblù del San Nicola non porta punti.

La campagna per il nuovo campionato deve avere un obiettivo: costruire una squadra attrezzata per non disperdere questa incredibile carica di energia positiva generata dalla promozione conquistata al 94’ dell’ultima partita. A Cagliari dovrà essere fatta un’operazione fra le più importanti dell’epoca Giulini, anche a costo di sacrifici importanti, perché “sacrificio” è una delle parole più usate in questo periodo, vedi operazioni come quella di Tonali, Vicario, Lukaku, Brozovic.

Ranieri ha chiesto quattro o cinque nuovi calciatori, possibilmente di esperienza, possibilmente già avuti a disposizione. In porta Radunovic si è guadagnato i guanti del titolare, arriverà un secondo navigato ma pronto all’uso, se dovesse servire. Per la difesa deve essere trovato un altro centrale, da affiancare a Dossena, che sbarca in Serie A da inamovibile e che – secondo diversi osservatori – avrà nella prossima stagione la sua consacrazione. Fra i confermati, e considerati dalla società pronti all’impatto con il nuovo campionato, ci sono Mancosu, Altare, Deiola, Makoumbou, Azzi e i millennials lanciati da Ranieri.

Sia chiaro: Lapadula è intoccabile, ma se dovesse arrivare un’offerta di quelle da urlo… Se Pavoletti (e Rog?) sembra avviato verso un addio deciso dal campo, seppure la società non abbia mai dato segnali, la questione Nandez torna alla ribalta. Il Cagliari se lo terrebbe proponendogli (se non lo ha già fatto) un onorevole prolungamento di contratto, ma dall’altra parte c’è sempre lo stesso agente, il sudamericano Bentancur, che ha spiegato cosa accadrà: il tuttocampista di Punta del Este andrà via per far recuperare alla società il grande investimento fatto nell’estate 2019 (18 milioni) e dare alla carriera del calciatore (e del procuratore) nuovi orizzonti.

Insomma, Tommaso Giulini sta affrontando un’estate intrigante ma decisamente più calda rispetto al clima, perché il ritiro si avvicina e le trattative non possono essere rimandate. Un centrale, un mediano da affiancare a Makoumbou, un esterno di sinistra, una punta di esperienza: queste le possibili priorità, ma il sorriso potrebbe tornare se facciamo i conti sommando la cessione di Bellanova, quella di Vicario (una percentuale andrà al Cagliari), magari quella di Marin, il gradito ritorno dei diritti televisivi pesanti e la spinta della campagna abbonamenti, che si preannuncia interessante.

E poi il Cagliari, simbolo di questa terra, ha un altro valore aggiunto: la sua gente, i tifosi, innamorati e finalmente ricambiati. Anche per loro sarà obbligatorio gettare basi solide.

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