Q uando arrivò la telefonata dalla Sardegna che gli proponeva di condurre una trasmissione su Videolina, Maurizio Costanzo decise che sì, era arrivato il momento di ricominciare, di riprendere in mano il filo di quella professione che lo aveva consacrato re del talk-show fino al momento in cui il suo nome non apparve nella lista degli iscritti alla lista P2 di Licio Gelli. Erano passati quasi due anni dal 1981, da quando si era dimesso dalla direzione de “L’Occhio”, il quotidiano che lui stesso aveva fondato e da tutti gli altri incarichi in tv e sulla stampa.

A Videolina arrivò con l’umiltà di chi sapeva di dover ripartire da zero ma con intatto tutto il suo carisma e l’immensa professionalità frutto di esperienze importanti in teatro, in radio, in tv e persino come paroliere di successo (sua la famosa “Se telefonando” cantata da Mina).

Nell’Isola

Negli studi di viale Marconi arrivava il venerdì, si intratteneva a cena con alcuni collaboratori per raccogliere notizie sugli ospiti che erano previsti per la diretta del programma, quel “Dopo Cena” che ha segnato non solo la rinascita di Maurizio Costanzo ma anche un po’ della storia dell’emittente. In quelle rapide riunioni a cena gli venivano consegnate delle brevi schede contenenti, come lui voleva, scarne notizie su chi avrebbe dovuto intervistare: soprattutto su chi fossero gli amici, i nemici e i fatti salienti della sua vita. E tanto gli bastava per imbastire un’intervista coi fiocchi che conduceva col piglio di chi sapeva tutto su chi aveva di fronte. Fu l’inizio di una grande amicizia coi sardi e la Sardegna. Costanzo era affascinato dalla storia e dai luoghi dell’Isola ai quali l’aveva introdotto l’amicizia con Marcello Marchesi, scrittore e regista che proprio in Sardegna, nel mare di San Giovanni di Sinis, aveva trovato la morte nel 1978. Per questo, quando riusciva a ritagliarsi un po’ di tempo libero, chiedeva di essere accompagnato a vedere quei posti che gli avevano raccontato e descritto, Orgosolo, il Supramonte, Su G ologone, le spiagge dell’O ristanese e il tramonto di Capo Malfatano. Natura, cultura e buon cibo, con una esagerata passione per la pasticceria mignon della quale era golosissimo.

Le maratone elettorali

A Cagliari Costanzo alloggiava all’Hotel Panorama e successivamente all’Hotel Mediterraneo. Dopo i primi viaggi da solo cominciò a farsi accompagnare da Simona Izzo, all’epoca sua compagna e poi, per l’ultima serie di “Dopo Cena”, nel 1993, dalla moglie Marta Flavi, l’unica donna che – come disse dopo il divorzio - “non ho più piacere di salutare”. Ma anche dopo la ripresa delle sue attività in campo nazionale con la fantastica cavalcata quarantennale del “Maurizio Costanzo Show” il giornalista non ha disdegnato le collaborazioni con Videolina e di tornare in Sardegna per lavoro e piacere. Protagonista assoluto di una serie di maratone elettorali fra il 1983 e il 1989, instancabile conduttore fin quasi all’alba, fin quando il risultato del voto non aveva ormai più segreti.

Gli ospiti

In quell’ultima no- stop che condusse per le elezioni regionali del 1989, piena di grandi ospiti, da Domenico Modugno ai Platters, e politici di rilievo nazionale rigorosamente in studio perché gli smartphone e gli “ zainetti” dovevano ancora inventarli, l’unica richiesta di Costanzo, essendo i camerini un po’ troppo affollati, fu di avere a sua disposizione un camper appena fuori della porta dello studio. Ci andò una sola volta in 8 ore ma lo confortava sapere di avere, se necessario, una piccola isola di pace dove rifugiarsi per qualche minuto di pausa. Era abilissimo a governare lo studio. Si ricordava i nomi di tutte le persone che ci lavoravano e dei giornalisti in collegamento mostrando una straordinaria capacità di motivatore, dispensando consigli e battute.

I collaboratori

Da quella maratona in diretta tornò a Roma con due nuovi, giovani collaboratori: Gianni Pilo che poi diventò famoso per essere stato il primo sondaggista di Berlusconi, ed Elisabetta Soldati che ancora oggi, con una sua azienda di comunicazione a Milano, lavora a stretto contatto con Maria De Filippi e, fino all’ultimo, con lo stesso Costanzo. Sì, perch é Costanzo alla fine amava circondarsi di volti familiari, di persone fidate, di gente che sapeva cosa doveva fare senza bisogno di input .

Per tutta la vita il suo cameraman di fiducia è stato il sardo Valentino Tocco, diventato poi anche regista dopo la scomparsa di Paolo Pietrangeli; per anni alle sue spalle c’è stato il maestro Bracardi al pianoforte che coinvolse anche nell’esperienza a Videolina; e al suo fianco c’è stata Maria De Filippi diventata infine sua moglie e compagna di vita. Nonostante siano passati ormai trent’anni dall’ultima collaborazione con la televisione sarda il ricordo di quelle trasmissioni è ancora vivo. Nel salotto cagliaritano di Maurizio Costanzo sono passati tanti personaggi famosi, alcuni ospiti fissi anche nei programmi su Canale 5, come Vittorio Sgarbi, Barbara Alberti, Marta Marzotto, politici, imprenditori, ar tisti ma pure tanta gente comune, magari vittima di situazioni difficili. E da questi, quando riusciva a risolverli, Costanzo coglieva il senso del suo lavoro. L’unica soddisfazione che contava.

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