Due vaccini diversi per la prima e la seconda dose di richiamo.

Uno studio britannico sta provando a verificare l'efficacia dell'immunizzazione anti-Covid con due vaccini differenti anziché uno solo, come avviene attualmente, per la prima dose e il richiamo.

L'obiettivo è avere una maggiore flessibilità nella campagna di immunizzazione e affrontare potenziali interruzioni delle forniture con maggiore tranquillità. E' anche possibile, secondo alcuni scienziati, che questo approccio fornisca una protezione maggiore contro il Covid-19.

Secondo quanto riporta la Bbc, lo studio - denominato "Com-Cov" - è gestito dal National Immunisation Schedule Evaluation Consortium e coinvolge oltre 800 volontari in Inghilterra di età superiore ai 50 anni.

Alcuni dei volontari riceveranno una prima dose del vaccino Oxford-AstraZeneca seguita - dopo 4 o 12 settimane - da una dose del vaccino Pfizer-BioNTech o viceversa. Lo studio durerà 13 mesi, ma i primi risultati potrebbero essere resi noti già entro il prossimo giugno.

L'ipotesi non convince il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli: "Utilizzare in combinazione due diversi vaccini anti-Covid mi sembra significativamente aleatorio. Dobbiamo restare all'evidenza dei dati disponibili. I dati - spiega - si riferiscono a un uso costante, tra la prima e la seconda vaccinazione, dello stesso tipo di vaccino. Andare ad esplorare situazioni alternative mi sembra significativamente aleatorio". E ancora: "Non dico che non possa funzionare, però starei su una strada solida e consolidata", avverte.

(Unioneonline/D)
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