Sottomarino scomparso, vertici della Marina a rischio: le possibili mosse del governo
Con il caso ancora aperto del sottomarino scomparso nelle acque dell'Atlantico del Sud e la relativa risonanza internazionale che ha avuto sui media di tutto il mondo, ora pare che il governo di Buenos Aires reclami le prime teste.
Secondo la stampa argentina, le ore dell'ammiraglio Marcelo Hipólito Srur, a capo della Marina, sarebbero contate e a supporto di questa tesi si citano fonti governative che parlano di "negligenza" e informazioni "occultate" dalla Marina in relazione ai fatti riguardanti il sottomarino.
Il ministero della Difesa avrebbe aperto 40 fascicoli interni e il governo attenderebbe la conferma da parte della stessa Marina dell'esito delle ricerche del sottomarino scomparso prima di prendere la decisione di sollevare Srur dal suo incarico, con lui altri ammiragli dei vertici e sicuramente i nomi nella linea gerarchica di responsabilità diretta sulle operazioni.
Tra le accuse formulate nei confronti della Marina, il fatto di aver tenuto nascosta per giorni l'informazione riguardante l'avaria: solo domenica sera, cinque giorni dopo l'ultimo contatto con il sottomarino, si è saputo che in quell'occasione il comandante aveva parlato di un'avaria al sistema elettrico e di un corto circuito a bordo.
Un'informazione di cui si disponeva fin dall'inizio e che si è aspettato giorni a comunicare, minimizzandone l'importanza.
Secondo fonti governative, lo stesso ministero e la presidenza sarebbero stati messi al corrente solo sabato sera. "Si è spezzata la catena di comando con il comandante in capo delle Forze Armate, che è il presidente", affermano le fonti citate dal quotidiano El Clarin.
(Redazione Online/m.c.)