Un Norbert Feher strafottente sfida i pm e i carabinieri italiani giunti in una cella superprotetta del carcere di Zuera, in Spagna, in cui è detenuto, per interrogarlo.

Due pm e sette carabinieri sono partiti dall'Italia per parlare con "Igor el Ruso" - così lo chiamano i media spagnoli - degli omicidi del barista di Budrio Davide Fabbri e della guardia volontaria Valerio Verri.

Lui ha fatto scena muta e ha reagito con un sorriso quasi beffardo quando gli inquirenti gli hanno detto che è indagato per un terzo omicidio, quello del metronotte Salvatore Chianese.

Feher si trova in una cella di massima sicurezza della prigione di Zuera da tre mesi. Solitamente, spiegano i media iberici, un interrogatorio come quello dei pm italiani si tiene in tribunale. Ma hanno preferito non portarlo alla Città della Giustizia di Saragozza, "in considerazione della sua pericolosità e delle misure di sicurezza che dovrebbero essere adottate, non solo per il trasferimento ma, soprattutto, per la sua circolazione nell'edificio giudiziario con la presenza di più persone".

Così l'interrogatorio si è svolto con Feher dietro le sbarre e ammanettato.

Oltre che in Italia, il criminale serbo ha reati in sospeso anche nella sua nativa Serbia e in Germania.

Dopo aver seminato il panico in Emilia Romagna, è riuscito a fuggire e a rifugiarsi in Spagna, nelle zone di campagna nei dintorni di Teruel: lì ha vissuto per settimane nella boscaglia, rubando cibo, bevande e vestiti nelle fattorie della zona.

Scoperto da due persone, le ha ferite. Dopo nove giorni, il 14 dicembre, le autorità spagnole lo hanno catturato, non prima che il serbo uccidesse in una sparatoria due agenti della Guardia Civil e un allevatore.

IL PROCURATORE - "L'abbiamo interrogato e lui si è legittimamente avvalso della facoltà di non rispondere", è il commento del procuratore di Bologna Giuseppe Amato. "Noi ne abbiamo preso atto, l'importante è che abbiamo acquisito ulteriori elementi dagli spagnoli e abbiamo incardinato definitivamente il rapporto processuale: per cui adesso lo rinvieremo a giudizio e chiederemo agli spagnoli di processarlo in videoconferenza. Gli elementi che abbiamo sono forti e non avevamo necessità di una sua collaborazione".

(Unioneonline/L)
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