Un 22enne afroamericano è stato ucciso a colpi di pistola dalla polizia a Minneapolis, la stessa città del Minnesota in cui George Floyd ha perso la vita dopo essere stato soffocato da un agente.

L’ultimo episodio che scatena polemiche si è verificato nel corso di una perquisizione, di quelle che in gergo tecnico vengono chiamate “no-knock warrant”, ossia senza preavviso.

La webcam di uno dei poliziotti ha registrato tutta la scena: le forze dell’ordine infilano una chiave nella porta di un appartamento prima di fare irruzione urlando "polizia! perquisizione!". "Le mani, le mani, le mani!", grida uno, mentre gli altri ordinano "stenditi su questo fottuto pavimento!", avvicinandosi a un divano letto dove il giovane, Amir Locke, è avvolto dalle lenzuola. Un poliziotto sferra un calcio al sofà e l’afroamericano cerca di alzarsi, apparentemente impugnando una pistola, secondo un fotogramma isolato dagli investigatori. Quindi gli spari, tre colpi secchi, partiti dall’arma di Mark Hanneman, l’agente che è già stato sospeso in attesa dell'esito delle indagini.

(Unioneonline/s.s.)

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