"Non ha mai avuto i codici nucleari, non ha mai avuto uno stipendio di 10mila euro e Alexandre Benalla non è il mio amante". Inizia così il mea culpa di Emmanuel Macron davanti ai deputati di Republique en marche.

Il presidente francese ha così spiegato la sua versione sul caso del 26enne suo ex collaboratore e bodyguard che l'1 maggio ha picchiato alcuni manifestanti indossando un casco della polizia.

Macron ha detto di aver vissuto la vicenda come "un tradimento da parte di Benalla", che aveva a disposizione un appartamento di lusso a Parigi e una berlina con gli equipaggiamenti della polizia.

"Se cercano un responsabile, l'unico responsabile sono io. Nessuno tra i miei collaboratori o nel mio gabinetto è stato mai protetto o sottratto dalle regole, alle leggi della Repubblica, al diritto di tutti i cittadini... Questa non è la Repubblica dell'odio. Non puoi essere capo solo quando c'è bel tempo. Se vogliono un responsabile, eccolo qui, davanti a voi".

L'avvocato di Benalla, Laurent-Franck Liénard, ha dichiarato a France Info che il suo assistito ha "certamente oltrepassato i limiti del suo incarico" ma "non ha mai tradito il presidente, questo mai".

(Unioneonline/s.a.)

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