"Quanto accade in Nigeria deve interessare il mondo".

Sono le parole della presidente della Camera Laura Boldrini, in visita nel Paese per lavorare sulla conferenza Italia-Nigeria sulle donne, che si terrà a Roma il prossimo autunno.

Un viaggio, di quattro giorni, che capita proprio a ridosso della liberazione di 82 studentesse da parte di Boko Haram, l'organizzazione terroristica jihadista che le aveva rapite tre anni fa (113 sono ancora sequestrate).

Ma in Nigeria, dicono le Ong, ogni settimana finiscono in mano ai trafficanti decine di ragazze, in un Paese dilaniato dalla sfida jihadista e da una crescita demografica esponenziale, con 2 milioni di sfollati interni.

"Dobbiamo sostenere la Nigeria nello sforzo contro il terrorismo e nell’impegno a creare alternative per i giovani, dobbiamo puntare sull'educazione e sulle donne", ha detto la Boldrini tra le baracche del campo profughi di Kuchingoro, alla periferia di Abuja.

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