VENERDI' 11 MARZO: Alle ore 14,46 locali (le 6,46 in Italia) una violentissima scossa di magnitudo 9 investe cinque Prefetture del nord est del Giappone, seguita da uno tsunami con onde alte fino a 10 metri che penetra fino a 10 chilometri nell'entroterra. L'epicentro nelle acque del Pacifico, a 10 km di profondità, a circa 500 Km da Tokyo. Distrutte intere regioni. Stop precauzionali per gli aeroporti di Narita e Haneda. Lo tsunami raggiunge la città di Sendai, e le prefetture di Aomori e Fukushima. Crolla una diga nella prefettura di Fukushima, sulla costa nord del Pacifico. 11 i reattori nucleari attivi in totale al momento della scossa nelle prefetture di Miyagi, Fukushima e Ibaraki che si bloccano in modo automatico, ma si registrano problemi di raffreddamento nella centrale di Fukushima. Il ministro dell'Industria ammette il rischio di "una piccola fuga radioattiva". Il Giappone dichiara di accettare aiuti dall'estero, dopo aver mobilitato 50.000 soldati.

SABATO 12 MARZO: Ancore scosse; rilevato cesio radioattivo alla centrale di Fukushima dove un'esplosione distrugge il tetto di uno dei reattori che ha problemi nel raffreddamento. Ordine di evacuazione nel raggio di 20 Km. Finisce l'allarme massimo per gli tsunami. Sono 9.500 le persone disperse solo nella prefettura di Miyagi. Almeno 1,4 milioni di case sono senz'acqua. Rischio black-out in tutto il Paese.

DOMENICA 13 MARZO: Raddoppiato a 100.000 il numero dei soldati mobilitati per l'emergenza. Il governo avverte: si rischia la fusione nei reattori 1 e 3 della centrale Fukushima 1. Le barre di combustibile al reattore n.3 sembrano danneggiate. Un tecnico è morto e altre tre feriti per il crollo di una gru. L'Aieia classifica l'incidente di Fukushima di livello 4. Sale a 1.600 il bilancio delle vittime del sisma, ma c'è chi ne stima 10.000. Comunicazioni in tilt, Sony dona 30.000 radio a popolazioni colpite. Per il Paese "è il momento più difficile dalla fine della Seconda guerra mondiale" dice il premier giapponese Naoto Kan. E secondo esperti Usa l'isola centrale dell'arcipelago giapponese risulterebbe spostata di 2,4 metri.

LUNEDI' 14 MARZO: Elettricità razionata, ma le Borse di Tokyo e Osaka sono operative. Mentre sono almeno 46 mila gli edifici che sono stati distrutti o danneggiati. Chiusi gli stabilimenti Toyota, Honda, e Nissan. Tra gli sfollati, almeno 100mila sono bambini. Nuovo allarme Tsunami, presto rientrato. Un'esplosione di idrogeno si verifica nel reattore 3 di Fukushima, quattro feriti. Comincia la lotta con l'acqua per evitare una nuova Cernobyl. Ma secondo la società che gestisce l'impianto, la Tepco, "potrebbe esserci stato l'inizio della fusione". Il Giappone chiede agli Stati Uniti aiuto per raffreddare le centrali danneggiate.

MARTEDI' 15 MARZO: Esplosione presso il reattore n.2 di Fukushima 1. Incendio al reattore n.4, seguito da una esplosione. Ampliata zona di evacuazione a 30 Km. L'Aiea segnala una fuga radioattiva. Secondo il governo sono integri i contenitori del nocciolo dei reattori 1, 2 e 3 di Fukushima. Nuova forte scossa di terremoto, valutata in 6.2 gradi. Il ministro degli Esteri giapponese, Takeaki Matsumoto, ammette "possibili danni alla salute per le radiazioni". In calo il livello dell'acqua nel reattore 5.

MERCOLEDI' 16 MARZO: Nuovo incendio al reattore 4. Tutti i lavoratori dalla centrale lasciano temporaneamente Fukushima. Un primo tentativo di usare gli elicotteri per bombardare d'acqua i reattori fallisce per le radiazioni al massimo livello. I tentativi riprendono con elicotteri dotati di speciali coperture di piombo. Un drone Usa ispezionerà la centrale nucleare di Fukushima. Il bilancio dei dispersi sale a 20.000 persone. L'imperatore giapponese Akihito rivolge per la prima volta un messaggio alla nazione. Allerta import cibo Made in Japan dell'Unione Europea. Al via gli aiuti sanitari Usa, allertati centri trapianti.

GIOVEDI' 17: L'ultimo bilancio ufficiale del disastro parla di 5.000 morti e di 9.500 dispersi confermati. Il direttore generale dell'Aiea, il giapponese Yukiya Amano, parte per Tokio, per andare a Fukushima. L'ambasciata Usa e poi quella Sudcoreana consigliano di restare ad almeno 80 km da Fukushima per il pericolo delle radiazioni. Viene dato, dall' ufficio Geologico Usa, un nome al terremoto: “Tohoku”. Cominciano i lavori per ripristinare una linea elettrica per dare energia alle pompe di raffreddamento. Quelle del reattore 2 dovrebbero essere le prime, venerdì.
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