A Dresda è "stato d'emergenza nazismo".

Lo ha deciso con una semplice delibera il Consiglio comunale della città capoluogo della Sassonia, regione in cui l'ultradestra populista di Afd ha appena incassato un successo elettorale record e le violenze di matrice neonazista sono in crescita costante: 60, secondo l'associazione "Raa Sachsen" nel 2018, contro le 52 dell'anno precedente.

"Azioni e atteggiamenti antidemocratici, anti-pluralisti, contrari all'umanità e di estrema destra che arrivano fino alla violenza - si legge nella motivazione con cui è stato dichiarato il 'Nazinotstand' - vengono apertamente alla luce a Dresda, in maniera sempre più forte. Dobbiamo rafforzare la quotidiana cultura democratica e proteggere meglio minoranze e vittime di violenza di destra".

Contrario si è detto il partito cristiano-democratico (Cdu) di Angela Merkel, che ha denunciato "una mera politica dei simboli" e anche "un errore linguistico" commesso utilizzando il suffisso "nazi".

Nella Germania orientale l'indignazione per l'estrema destra è molto meno diffusa che in quella occidentale.

Così, mentre a ovest l'Afd raccoglie poco più dell'11% dei voti, come avvenuto alle scorse europee, proprio in Sassonia alle regionali del settembre scorso Alternative fuer Deutschland ha triplicato i voti al 27,5%, stabilendo il proprio record assoluto per qualsiasi tipo di elezione.

Un exploit avvenuto in parallelo con l'affermazione in due altre regioni della ex Ddr: il primo settembre in Brandeburgo (raddoppio al 23,5%) e, appena domenica scorsa, in Turingia (anche lì voti duplicati, al 23,4%).

(Unioneonline/D)
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