Quinto mandato presidenziale in Nicaragua per Daniel Ortega. Senza intoppi, quindi, resterà al potere fino al 2027. Una rielezione che è stata bollata da Usa, Unione europea, Germania e Spagna come “una pantomima”, con scivolamento verso “un regime autocratico”.

Ortega, 75 anni, nei mesi scorsi ha eliminato dalla scena i suoi avversari politici: chi è finito in carcere, chi agli arresti domiciliari. E almeno sette era quelli che avevano le carte in regola per aspirare alla carica di presidente, con anche buone possibilità di essere scelti dagli elettori. Non avevano fatto i conti con quella che è stata soprannominata la “coppia diabolica”, composta dal sandinista e da sua moglie Rosario Murillo.

Dall’estero piovono le critiche: il presidente americano Joe Biden ha definito la rielezione “una farsa”. Per l’Ue, l'Alto Rappresentante della Politica estera, Josep Borrell, ha accusato il Nicaragua di aver instaurato un "regime di terrore" dopo i disordini della primavera 2018, trasformando il Paese in "un regime autocratico". E questo, ha lasciato intendere Borrell, potrebbe indurre i “27” ad inasprire le sanzioni economiche esistenti.

Sull’altro fronte, il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov, dopo un colloquio con il collega venezuelano Felix Plasencia, ha dichiarato di ritenere "inaccettabile" la posizione degli Usa di non riconoscere il risultato delle votazioni.

(Unioneonline/s.s.)

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