Lo scrittore Sergio Ramirez torna nel mirino della giustizia nicaraguense.

Il vincitore del Premio Cervantes 2017, il più importante nel mondo letterario spagnolo, rischia l’arresto per "cospirazione" e "incitamento all'odio", capi d'accusa spesso usati contro membri dell'opposizione o candidati alle elezioni presidenziali di novembre.

L’ex collaboratore del presidente Ortega è inoltre accusato di aver ricevuto fondi dalla Fondazione Violeta Barrios de Chamorro e dalla Fondazione Luisa Mercado con l'obiettivo di "destabilizzare" il Paese. Il 78enne, in rotta dal 1995 con il Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale del presidente Ortega, ha lasciato il Nicaragua lo scorso giugno dopo essere stato ascoltato come testimone nell'inchiesta sulla Fondazione Violetta Barrios de Chamorro.

Ramirez è stato il vicepresidente di Daniel Ortega, la prima volta che il leader sandinista fu eletto, nel 1984, dopo la caduta della dittatura di Anastasio Somoza. Ma anche fra i primi sandinisti che, in polemica con Ortega, presero le distanze dal governo nel 1995 e fondarono il Movimento Rinnovatore Sandinista (Mrs).

Il Nicaragua ha già accusato di cospirazione contro lo Stato circa 34 membri dell'opposizione, tra cui sette candidati alla presidenza, in base alle leggi approvate dal Parlamento lo scorso dicembre.

(Unioneonline/D)

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