Steve Bannon ha "perso la testa".

Con queste parole il presidente americano Donald Trump risponde alle anticipazioni pubblicate sul "Guardian" relative alle dichiarazioni dell'ex chief strategist della Casa Bianca contenute in un nuovo libro scritto da Michael Wolff, "Fire and Fury".

Nel libro Bannon ha definito "sovversivo" e "antipatriottico" l'incontro tra il primogenito di Trump e un gruppo di russi alla Trump Tower durante la campagna elettorale del 2016.

"Steve Bannon non ha nulla a che fare con me o con la mia presidenza. Quando è stato licenziato non solo ha perso il lavoro ma anche la ragione. Steve era un membro dello staff che ha lavorato per me dopo che io avevo già vinto la nomination sconfiggendo 17 candidati spesso descritti come i più talentuosi mai riuniti dal partito Repubblicano", ha dichiarato The Donald.

Bannon aveva lasciato il suo incarico a Washington lo scorso agosto, in seguito alle polemiche scoppiate dopo gli scontri di Charlottesville provocati da un gruppo di suprematisti bianchi.

LA DIFFIDA - Nella notte, intanto, il legale che rappresenta Trump ha inviato una lettera di diffida a Bannon accusandolo di aver violato un accordo di non divulgazione.

"Ha usato toni denigratori contro il presidente e la sua famiglia", scrive Harder nella lettera citata da diversi media americani.

(Unioneonline/F-D)

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