Vent’anni fa, il 14 aprile del 2004, veniva giustiziato in Iraq Fabrizio Quattrocchi.

Ex militare, 36 anni, originario di Catania ma residente a Genova, era partito alla volta dell'Iraq per un incarico da contractor, ossia guardia di sicurezza per un'azienda privata, con il compito di istruire personale locale e proteggere personaggi di spicco nel Paese martoriato dalla guerra e ancora occupato dalle truppe Usa.

Fu rapito il 13 aprile assieme ai colleghi Umberto Cupertino, Maurizio Agliana e Salvatore Stefio da un gruppo di miliziani (mai identificati) vicini alle Falangi Verdi di Maometto, che puntavano a un riscatto e pretendevano il ritiro dei soldati stranieri dal territorio iracheno.

Il 14 aprile 2004 Quattrocchi fu ucciso a colpi di pistola. Un'esecuzione che venne anche immortalata dai killer in un video. «Vi faccio vedere come muore un italiano», avrebbe detto Quattrocchi ai suoi sicari, chiedendo che gli togliessero il cappuccio che gli nascondeva il viso prima di premere il grilletto.

Cupertino, Agliana e Stefio furono liberati l'8 giugno – sembra durante un blitz delle forze americane - dopo 58 giorni di prigionia.

(Unioneonline)

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