Al Colosseo, passando tra la gente, poi al Ministero, per parlare col Governo.

 La giornata romana dei ribelli sui trattori sicuramente non metterà fine alla protesta ma ha portato le istanze degli agricoltori in piazza e anche nel palazzo.

Con bandiere tricolore e cartelloni "Senza agricoltori niente cibo", quattro mezzi di Riscatto agricolo hanno sfilato stamattina nel centro storico di Roma. Una marcia, a ritmo di clacson, partita dal presidio di via Nomentana e arrivata fino a Circo Massimo, passando davanti al Colosseo. I quattro trattori, scortati dalle forze dell'ordine, sono stati salutati e incitati durante il tragitto da diversi cittadini con applausi, pollici in su e qualche bacio. Poi, prima di rientrare alla base sulla Nomentana, hanno fatto una breve sosta al Circo Massimo per qualche foto e dichiarazioni alla stampa.

«Per la prima volta i trattori hanno fatto ingresso nel cuore della Capitale senza bandiere alle spalle. È un grande risultato» ha detto soddisfatto il leader di Riscatto agricolo, Salvatore Fais. Prima di ribadire: «Aspettiamo la convocazione del governo e restiamo in presidio a Roma perché non bisogna portare a casa solo promesse».

Qualche ora più tardi l'attesa convocazione c'è stata. Una delegazione ha varcato alle 16 la soglia del ministero dell'Agricoltura per un faccia a faccia con il ministro Francesco Lollobrigida. Un incontro che potrebbe non fermare la protesta che in serata è sbarcata sul Grande Raccordo Anulare con oltre cento trattori.

«Di giorno avrebbe creato troppo scompiglio» ha detto Fais motivando la scelta di una marcia notturna. Ma il fronte della protesta si spacca sempre più e sale la rabbia degli agricoltori che fanno capo al Cra, il comitato guidato dall'ex forcone Danilo Calvani.

«Il ministro prima ha convocato i sindacati agricoli, nostri carnefici che contestiamo apertamente, poi ha finto di parlare con noi chiamando al ministero Riscatto agricolo, movimento che è composto da tutti iscritti al suo partito. Ci sentiamo presi in giro. Chiediamo le dimissioni di Lollobrigida e della premier che sta appoggiando la sua linea» ha tuonato Calvani.

Il suo movimento ieri ha avviato la mobilitazione nella capitale, con sei punti di raccolta alle porte della città e una manifestazione in programma la settimana prossima. «La nostra rabbia sta salendo - avverte - ci stiamo preparando a una grandissima risposta e non escludo azioni eclatanti».

(Unioneonline/v.l.)

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