Per sette ore i carabinieri, con un vasto spiegamento di forze che ha visto impegnati anche gli uomini del Ros e del Gis, hanno setacciato l’ex hotel Astor, lo stabile occupato sgomberato ieri dove viveva con la famiglia la piccola Kata, la peruviana di 5 anni scomparsa a Firenze dal 10 giugno.

Della bambina nessuna traccia. I militari hanno scoperto un’intercapedine con accesso al giardino, mentre in un cassonetto hanno trovato un cellulare sul quale saranno effettuati approfondimenti. Scovato anche un altro anfratto al piano superiore, vicino a uno dei terrazzi.

L’ispezione riprenderà domani, nel frattempo l’ex albergo che ora è sotto sequestro continuerà ad essere presidiato dalle forze dell’ordine.

Altri dettagli utili potrebbero arrivare dalla telecamera di un privato cittadino, individuata oggi dai carabinieri, che copre l’ingresso di un’area adiacente al cortile dell’Astor.

Secondo gli inquirenti se qualcuno si fosse allontanato da quell'area, scavalcando il muro di cinta del cortile dello stabile, la telecamera potrebbe averlo ripreso. I militari hanno cercato ogni elemento riconducibile alla piccola Kata, ma non sono emerse tracce. Ha partecipato all’ispezione in prima persona anche la pm Christine von Borries.

Le ricerche hanno interessato, in particolare, la parte superiore del grande immobile, dove sono stati smontati i controsoffitti. Sono state impiegate sonde in fibra ottica, telecamere e droni per ispezionare il piano superiore e uno dei terrazzi al quale non si ha accesso con la scala. Le ispezioni si sono concentrare poi su tombini, anfratti, cunicoli, tubazioni, pozzetti, e un sottotetto, anche normalmente non accessibili. Controllato anche il vano delle fondamenta del palazzo. Qui gli investigatori avrebbero usato una fresa per entrare nelle fondamenta dell'edificio.

Nulla, insomma, è stato lasciato al caso, anche perché l’ex hotel nel tempo ha subito molte modifiche e presenta anfratti difficili da raggiungere.

Le persone che ci vivevano, almeno quelle censite nello sgombero di ieri, sono 132, tra cui 42 minori.

Intanto gli avvocati Sharon Matteoni e Filippo Zanasi, legali che assistono i genitori di Kata, rendono noto di aver ingaggiato come consulente il generale dei carabinieri in congedo Luciano Garofano, già comandante del Ris di Parma.

Katherine Alvarez Vasquez e Miguel Angel Romero Chicclo, papà e mamma della piccola, rinnovano il loro appello: «Chi sa qualcosa parli. Anche il più piccolo indizio potrebbe essere utile alle indagini e nulla sarà trascurato. La priorità assoluta in questo momento è riportare a casa Kata».

Davanti allo stabile è stato organizzato un nuovo presidio della comunità peruviana: un gruppetto con palloncini bianchi a forma di cuore e cartelli che chiedono il ritrovamento della piccola, hanno intonato preghiere e invocato che la piccola torni a casa.

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata