Sergio Alfieri, medico del Gemelli e chirurgo di Papa Francesco, è finito in un’indagine della Procura di Roma per falso in atto pubblico.

Secondo le accuse, avrebbe firmato il registro degli interventi ma in alcuni casi non sarebbe stato lui a operare quei pazienti, anzi secondo la denuncia non era proprio presente in sala operatoria al momento dell'intervento.

Il professionista sarebbe risultato formalmente in sala operatoria anche quando era altrove, in qualche occasione fuori dal perimetro del policlinico Gemelli. 

La vicenda ha preso avvio da un esposto del 9 febbraio scorso consegnato ai vertici investigativi dei carabinieri del Nas.

Nella denuncia sarebbero riportati episodi accaduti in diverse giornate, tra luglio e dicembre nel 2022, in cui il chirurgo non sarebbe stato in sala operatoria pur risultando presente.

Il 10 ottobre, nell'orario dell'intervento, si sarebbe trovato all'Hotel Hilton per il congresso della Società italiana di chirurgia mentre il 5 dicembre sarebbe stato impegnato in una riunione con direttori di reparto e altri medici.

«Sono molto sereno» è stato il commento del dottor Alfieri, che ha spiegato di lavorare «in equipe». «Se non facessi così non potrei operare tutti i pazienti che si rivolgono a me - ha detto -. Non faccio l'intervento dall'inizio alla fine ma la parte centrale. Questo è un delitto? Non credo».

Mentre il suo difensore Carlo Bonzano ha precisato: «Non conosciamo nulla del merito della vicenda se non quanto appreso da notizie di stampa. E non abbiamo mai ricevuto alcuna contestazione o avviso dalla Procura». «Il professor Alfieri, la cui levatura personale e professionale è nota a tutti – ha concluso -, è certo di aver sempre operato nel pieno rispetto delle regole».

(Unioneonline/s.s.)

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