Eccetto per le regioni che hanno scelto la linea dura, come Sardegna, Lombardia e Campania, a partire da oggi in Italia si allenta il lockdown per alcune attività: riaprono le saracinesche librerie, cartolerie e negozi di abbigliamento per i bambini.

Le edicole sono invece sempre aperte dappertutto.

Non si tratta ancora della "fase due" del contenimento del coronavirus che dovrebbe iniziare il 4 maggio, ma di una fase intermedia in cui riprendono a lavorare alcuni esercizi.

Oggi scattano le 'integrazioni' al lockdown, che il presidente del Consiglio ha prolungato venerdì scorso, fino al prossimo 3 maggio, con il suo Dpcm.

Si permette, dunque, la riapertura di alcuni negozi, come annunciato dallo stesso premier, che ha parlato di qualche "piccola variazione: dal 14 aprile riapriamo cartolibrerie, librerie, negozi per neonati e bambini", con l'obbligo di mascherine per i dipendenti e disinfettanti mani vicino alle casse o anche alle tastiere dei bancomat. Prevista anche la sanificazione due volte al giorno. In più, nei piccoli negozi, entro i 40 metri quadri, l'entrata è uno per volta e con due operatori al massimo.

Riprende, inoltre, l'uso delle aree forestali, per la produzione della legna, la fabbricazione di computer, la silvicoltura, che si accompagna alla ripresa della produzione di fertilizzanti e prodotti chimici per l'agricoltura e a quella di utensileria manuale.

Per il resto la serrata pressoché totale viene prorogata ancora fino al 3 maggio, compresa la stretta sui rientri dall'estero e sui viaggi di lavoro nel nostro Paese, con controlli agli imbarchi e stop ai viaggi per chi ha la febbre. Restano tutti i limiti agli spostamenti, salvo "comprovate esigenze lavorative", necessità o motivi di salute, la chiusura delle scuole, lo stop alle attività produttive non essenziali e la chiusura di bar, ristoranti, cinema, teatri, musei, pub e discoteche.

I luoghi di culto restano aperti, ma niente messe né funerali.

(Unioneonline/F)
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