Esplosione alla raffineria Eni di Sannazzaro de' Burgondi, in provincia di Pavia.

La deflagrazione è avvenuta all'alba in un impianto che era fermo per un intervento di manutenzione programmata, come fa sapere il Comune: "Alle ore 6,35 circa si è sentito un forte boato in raffineria".

Nessuno è rimasto ferito ma dal luogo si è alzata un'alta colonna di fumo nero che fa temere per le condizioni dell'aria.

Sul posto le squadre dei Vigili del fuoco, forze di polizia e tecnici dell'Ats per iniziare il monitoraggio.

"L'evento - precisa l'Eni - non ha avuto alcuna conseguenza per le persone impiegate negli impianti e ha generato una certa fumosità che si è esaurita nell'arco di dieci minuti. Verificate le condizioni di sicurezza, l'allarme è cessato dopo circa un'ora. Sono in corso le valutazioni per quantificare i danni. La raffineria è in esercizio regolare".

I PRECEDENTI - La raffineria Eni non è nuova a incidenti del genere. Il primo dicembre 2016 un'esplosione causò "una palla di fuoco nel cielo" e devastò l'impianto Est. Un operaio restò leggermente intossicato, mentre la popolazione fu costretta a tenere chiuse le finestre a causa dell'alta colonna di fumo provocata dalle fiamme.

Dopo poco più di due mesi, il 5 febbraio del 2017, ci fu un altro incendio, meno grave del precedente: anche in quell'occasione non ci furono feriti.

(Unioneonline/D)
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