Sono più di 6 milioni gli studenti che, da lunedì 8 marzo, potrebbero dover seguire le lezioni da casa nel caso in cui i presidenti delle Regioni disponessero la sospensione delle attività in presenza dove i contagi settimanali ogni 100mila abitanti siano più di 250.

È questa una delle conseguenze di quanto contenuto dal nuovo Dpcm in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, il primo emanato dal governo Draghi.

La proiezione del numero di alunni costretti alla didattica a distanza (DaD) è stata fatta da Tuttoscuola e secondo la rivista specializzata si potrebbe arrivare a un raddoppio rispetto agli oltre 3 milioni di alunni che dallo scorso 1° marzo risultano in DaD.

Nello specifico potrebbero essere dunque 6 milioni e 235mila (più di 7 su 10) su un totale di 8milioni e 506mila. Le regioni interessate da questa chiusura totale sono la Lombardia con 1.401.813 alunni in DaD, la Campania con 944.993, l'Emilia Romagna con 620.423, la Puglia con 585.344, il Piemonte con 573.231, la Toscana con 504.616, le Marche con 212.161, la Liguria con 189.785, il Friuli VG con 156.003 e l'Umbria con 119.177. A queste vanno aggiunti alcuni comuni laziali tra cui anche la provincia di Frosinone.

Si potrebbero salvare da questa chiusura totale il Lazio che, esclusi Frosinone e altri comuni, potrebbe mantenere 626.190 alunni con didattica in presenza, la Sicilia con 615.891 alunni a scuola, il Veneto con 573.694, la Calabria con 233.209 a scuola, la Val d'Aosta con 15.552 in presenza e la Sardegna con 207.286 alunni in zona bianca.

In presenza (con la consueta alternanza del 50% per gli studenti delle superiori) ci sarebbero 2.271.803 alunni (il 26,7%) e 6.234.962 (73,3%) in DaD.

(Unioneonline/s.s.)

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