L’Organizzazione mondiale della Sanità «dovrebbe dichiarare la fine della pandemia». Di più: «Credo che sia prossima a farlo e che il ritardo sia dovuto a un residuo di prudenza».

Parola del virologo Giorgio Palù, presidente di Aifa secondo cui il Covid oggi «non costituisce più un rischio significativo, oggi questo virus è diventato assai poco virulento se non proprio innocuo».

Il Covid, continua Palù, «è mutato diverse volte fino a diventare, con la variante ora circolante soprannominata in modo non scientifico Arturo, causa di raffreddore e congiuntivite nei bambini. Ha un'incubazione molto breve, due giorni rispetto ai sette-otto dell'inizio, quindi contagia di più perché ha una fase infettiva più veloce. Si ferma alle prime vie nasali, non scende in bronchi e polmoni».

Il virus Arturo «è un mutante innocuo, contagia ma non è mortale. Il rischio, come per altri virus respiratori, è per i più gracili».

L’Oms ha ribadito che la pandemia, dichiarata tale a fine marzo 2020, è ancora un’emergenza di sanità pubblica di preoccupazione internazionale. Ma ora, sottolinea Palù, «aspettiamo il segnale ufficiale di fine, stiamo vivendo in un contesto post-pandemico, come dicono i dati di mortalità, incidenza e ricoveri, in continua discesa».

Un richiamo vaccinale? «In questa fase ha senso solo per le persone ricoverate nelle residenze per anziani, gli over 80, i soggetti più esposti per professione e i pazienti con sistema immunitario indebolito».

(Unioneonline/L)

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