Non c'è alcuna certezza sull'assunzione o somministrazione di droga dello stupro nel caso della 22enne che, con la sua denuncia per presunti abusi nella notte tra il 18 e il 19 maggio 2023, ha fatto scattare l'inchiesta per violenza sessuale a carico di Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato, e dell'amico dj Tommaso Gilardoni.

È questo l'esito della consulenza effettuata sui capelli della ragazza. L'esperto di tossicologia forense e docente all'Università Statale, Domenico Di Candia, nominato dalla Procura ha rilevato per quel periodo dello scorso maggio la presenza del principio attivo del Ghb, una presenza che, però, non si può dire se derivi da una produzione "fisiologica" di quel principio attivo, come avviene, o da assunzione o somministrazione da parte di qualcuno.

In sostanza la consulenza non è dirimente sulla questione del Ghb: non esclude l'assunzione, ma non dà alcuna certezza, perché il range di dati è compatibile anche con una produzione fisiologica. I legali della 22enne nei mesi scorsi avevano depositato ai pm una propria consulenza nella quale si sosteneva che erano state riscontrate tracce di Ghb in un periodo compatibile con la notte tra il 18 e il 19 maggio, quando sarebbero avvenute le violenze. Le ultime analisi scientifiche avevano anche rilevato la presenza dei Dna dei due giovani indagati su reperti sequestrati. Presenza che, ad ogni modo, non cambia il quadro dell'inchiesta anche perché gli stessi indagati hanno sempre sostenuto di avere avuto rapporti, a loro dire consenzienti, con la ragazza.

La 22enne, invece, ha denunciato a giugno (il prelievo dei capelli è di luglio) di essersi risvegliata nuda nel letto di Leonardo Apache, incontrato nel corso della serata alla discoteca Apophis, senza ricordare nulla e con l'ex compagno di liceo che le aveva detto che aveva avuto rapporti con lui e con un amico. Il nodo centrale dell'inchiesta resta stabilire quali fossero le condizioni della giovane quella notte tra il 18 e il 19 maggio 2023. Se fosse o meno in grado di esprimere un consenso, e anche il presunto dolo degli indagati, ossia la loro consapevolezza. E saranno importanti, a questo punto, gli esiti, ancora non depositati, di un'ampia consulenza tossicologica e medico-legale, nella quale confluirà anche l'accertamento irripetibile sui capelli. Le prime analisi di filmati trovati nel telefono di Gilardoni, poi, non avrebbero fornito risposte risolutive per l'inchiesta.

È possibile, infine, che gli inquirenti, prima di definire le indagini probabilmente prima della pausa estiva, abbiano bisogno di sentire ancora qualche testimone o di riascoltare la ragazza, dopo il deposito di tutti gli elaborati dei consulenti. «La Difesa di Leonardo La Russa è molto soddisfatta dell'esito della perizia - hanno sottolineato i legali Vinicio Nardo e Edoardo Bazzoni -. Se ci fosse stata una assunzione, secondo i dati scientifici riferiti anche dal nostro consulente, sarebbe sicuramente emersa, cosa che non è avvenuta». «Le conclusioni della perizia confermano in maniera assoluta che i livelli di Ghb rilevati nel capello della ragazza sono costanti nell'arco dei cinque mesi esaminati e che tali livelli escludono assunzioni esterne» dicono, a loro avviso, gli avvocati Nardo e Bazzoni.

(Unioneonline/D)

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