Capelli corti e brizzolati, camicia a quadri e pantaloni scuri.

Questa la foto segnaletica diramata a tutte le forze dell'ordine impegnate nella caccia a Giuseppe Mastini, alias "Johnny lo Zingaro", ergastolano pluriomicida evaso ieri mentre, in regime di semilibertà, si recava al lavoro dal carcere di Fossano, nel Cuneese, a Cairo Montenotte (Savona).

Le ultime tracce dell'evaso portano a Genova, dove Mastini è stato riconosciuto da un tassista che lo ha portato alla stazione ferroviaria di Brignole.

È molto probabile che il latitante abbia già lasciato il capoluogo ligure, e gli inquirenti stanno sondando diverse piste, due su tutte: Roma, la città dove Mastini ha vissuto in gioventù, e la Francia.

CHI È LO ZINGARO - Nato nel 1960 a Bergamo da una famiglia di giostrai di etnia sinti, si trasferisce a Roma a 10 anni. Quando ne compie 11 ha già all'attivo un furto e una sparatoria con la polizia. Ad appena 15 il primo omicidio, causa rapina, ai danni del conducente di un tram. Viene rinchiuso nel carcere minorile da cui evade nel giro di una manciata di giorni. Viene ripreso, ma dopo un po' evade di nuovo.

E va avanti così, per anni: tra rapine, omicidi, arresti ed evasioni. Fino al 1989, anno in cui viene condannato all'ergastolo. Tra le tante carceri in giro per l'Italia, passa anche da quella di Badu 'e Carros. Il suo nome era finito inoltre nell'inchiesta sulla morte di Pierpaolo Pasolini.

(Redazione Online/L)
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