Ventinove milioni di dosi di vaccino AstraZeneca, delle quali l'Unione europea non sapeva nulla, sono stati trovati dalle autorità italiane su mandato europeo all'interno dello stabilimento di Anagni, in provincia di Frosinone.

Per Palazzo Chigi i lotti ispezionati sono risultati con destinazione Belgio e tutti quelli in uscita vengono controllati dai Nas. Ma la vicenda non è stata ancora chiarita del tutto.

L'ispezione, fanno sapere fonti della Commissione europea, "è stata avviata dal commissario dell'Ue Breton" alla guida della Task force sui vaccini, "che ha sottolineato l'importanza della piena trasparenza sul numero di dosi che vengono prodotte nei siti europei di AstraZeneca. La Task Force è in attesa di conferma sull'esatta provenienza dei lotti individuati ad Anagni. Confidiamo che AstraZeneca faccia il possibile per garantire che tutti i lotti disponibili siano spediti non appena il processo di controllo qualità sarà completato".

"Non speculiamo se le dosi" trovate ad Anagni "fossero o meno destinate all'Ue", aggiungono. Ma se "l'azienda vuole esportare queste dosi fuori dall'Unione, dovrà presentare una richiesta di autorizzazione all'esportazione alle autorità italiane", spiegano le stesse fonti: "Osserviamo una mancanza di trasparenza da parte di AstraZeneca su quante dosi hanno prodotto, dove e da chi. Dato che non stanno rispettando i loro impegni nell'ambito" dei contratti di pre acquisto con l'Ue, "riteniamo della massima importanza garantire la piena trasparenza. La quantità precisa di dosi dovrà essere confermata dalle autorità italiane".

Secondo quanto riporta AstraZeneca, precisando di voler "chiarire alcune dichiarazioni inesatte relative alle dosi di vaccino nello stabilimento di Anagni", "ci sono 13 milioni di dosi di vaccino in attesa di rilascio del controllo qualità per essere inviate a COVAX (il programma Onu per la distribuzione di vaccini nei Paesi a basso reddito, ndr) come parte del nostro impegno a fornire milioni di dosi ai Paesi a basso reddito: il vaccino è stato prodotto al di fuori dell'UE e portato nello stabilimento di Anagni per essere riempito in fiale". L'Ue, rileva l'azienda, "sostiene pienamente la fornitura di Paesi a basso e medio reddito attraverso lo strumento COVAX".

Le altre 16 milioni di dosi sono "in attesa del rilascio del controllo di qualità e destinate all' Europa. Quasi 10 milioni di dosi saranno consegnate ai Paesi dell'UE durante l'ultima settimana di marzo, il saldo ad aprile, poiché le dosi sono state approvate per il rilascio dopo il controllo di qualità".

AstraZeneca sottolinea che "non è corretto descrivere questa come una scorta". "Il processo di produzione dei vaccini è molto complesso e richiede tempo. In particolare - conclude l'azienda - le dosi di vaccino devono attendere l'autorizzazione del controllo di qualità dopo il riempimento delle fiale".

(Unioneonline/D)
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