"Non sono prigioniero in casa: sono prigioniero nella mia cameretta, ma io voglio ritornare fra la gente". È drammatica la lucidità con cui Emiliano Pau racconta la sua nuova condizione, da quando cioè le conseguenze di un tumore che si trascina da anni gli hanno fatto perdere lo scorso ottobre l'uso delle gambe.

Quasi 45 anni, ex carpentiere all'Eurallumina e a Macchiareddu, si ritrova in una situazione da incubo: costretto in sedia a rotelle in un appartamento Area al secondo piano di una palazzina di Bacu Abis, con un bagno non più adatto alle necessità di un disabile e alcuni ambienti dell'alloggio in cui l'umidità gronda.

Emiliano e la sua famiglia hanno così deciso di uscire allo scoperto e lanciare un appello: o un alloggio al pian terreno e con servizi igienici a norma di disabile, o un montacarichi affinché quell'appartamento non sia una prigione.

Nel frattempo la Assl Carbonia ha fornito un presidio igienico sanitario provvisoriamente adeguato alla situazione di dell'uomo.

E qualcosa potrebbe essersi mosso: dagli uffici dell'Azienda edilizia abitativa arriva la conferma che verranno trovati fondi fra le pieghe di bilancio non tanto per assegnare un alloggio adeguato (al momento a Carbonia la situazione è tragica) ma per realizzare un elevatore e sistemare la casa.

Quando? Serviranno diverse settimane.

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