Le scuole di Iglesias insegnano quel qualcosa in più che dai libri rimane nella vita.

Lo si capisce dalle storie che raccontano gli allievi (ex e attuali) che sono stati nei banchi dell'Ipia Ferraris di Iglesias.

Lo hanno detto forte e chiaro stamattina (14 settembre) per accogliere chi ha fatto il primo passo fra i banchi di via Canepa.

LE TESTIMONIANZE - Non si impara solo a diventare ottimi professionisti di alberghi, sala, cucine o elettricisti, ci sono storie di speranza come quella di Hochine Henchiri che parla di un sogno iniziato con una fuga in barcone sbarcato sulla costa sarda. "Divido la mia vita in due urla - spiega - uno non l'ho sentito ma lo ha fatto mia madre quando sono partito dall'Algeria a sua insaputa, l'altro è stato qualche mese fa quando le ho detto che avevo passato l'esame di maturità. Ora vorrei studiare all'Università e diventare mediatore culturale. Se ce l'ho fatta io, dovete farcela anche voi".

Altri che stanno lavorando e, passo passo, realizzano il loro sogno come Giulio Curreli e Marco Fois che, oltre a essersi formati al fianco di stelle dei fornelli come Gianluca Tore e Alba Riuz, hanno un'attività propria e creano "raviolini al cacao e ricotta di pecora alla menta" la cui foto si è meritata un "like" di Giovanni Rana su Facebook.

Un momento dell'apertura dell'evento di accoglienZa all'Ipia Ferraris di Iglesias
Un momento dell'apertura dell'evento di accoglienZa all'Ipia Ferraris di Iglesias
Un momento dell'apertura dell'evento di accoglienZa all'Ipia Ferraris di Iglesias

Promettono grandi opere anche gli attuali studenti della scuola diretta da Massimo Mocci: Alessio Lai, Yunier Castillo Hernandez, Mochine Karim, Simone Matteu (dell'Alberghiero) o Luca Sanna (del Mat che ha anche partecipato al restauro di Pozzo Sella) si fanno già avanti in campo nazionale dove rappresentano e vincono concorsi per l'Ipia.

Ma soprattutto imparano l'educazione del cuore che, con progetti come quello che ha coinvolto Luca, un ragazzo speciale per cui il suo autismo è diventato una risorsa per tutta la scuola. I suoi compagni lo hanno "adottato" e ciascuno partecipava alla sua formazione ma anche a suggerire occasioni di incontro fuori dalla classe.
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