Dopo le dimissioni del sindaco di Villanova Monteleone, Vincenzo Ligios, rimasto senza maggioranza, a parlare sono le consigliere comunali che erano uscite dal gruppo di maggioranza VillaNuovaGiusi Murgia, Luisa Piras e Cosetta Sanna si rivolgono direttamente ai loro concittadini, con una lettera aperta. 

«Cari villanovesi, giunti alla fine di tutto tiriamo le somme e facciamo il quadro della situazione che ha portato a questo esito. Di fronte al nostro gesto, forte ma necessario, di segnare una linea di demarcazione con una situazione che stava diventando irrimediabilmente controproducente per l’amministrazione comunale, il Sindaco ha scelto da subito di imporre la sua personale e unica volontà. A dispetto della sua affermazione, ad esclusivo uso stampa, di una disponibilità al dialogo, invece di sedersi al tavolo del confronto per trovare una soluzione condivisa, ha invece attuato solo chiusura».

«Il suo tentativo – continuano – di derubricare i problemi a “sterili questioni di metodo” merita di essere approfondito. A tal scopo chiediamo: quando un Sindaco definisce le riunioni di giunta e maggioranza mera perdita di tempo, riservandosi di disertarle a suo piacimento, salvo poi contrastare e sconfessare quanto in queste sessioni scelto e deciso da tutti, può essere definito “sterile questione di metodo”? O è un problema amministrativo che investe tutti? Il metodo instaurato dal Sindaco - secondo noi a “compartimenti stagni” - ha portato solo ad una situazione di confusione, in cui mancava il coordinamento tra i vari assessorati e tra gli uffici, determinando un’azione amministrativa spesso rallentata e insufficiente. Il compito del Sindaco all’interno di una dialettica sana e costruttiva è quello di garantire l’espressione delle diverse visioni di Assessori e Consiglieri, creando unione e collaborazione e valorizzando il lavoro di ognuno, per arrivare ad una sintesi unitaria, anziché mirare unicamente alla loro divisione e contrapposizione. Di quale stillicidio possiamo parlare quando il Sindaco di fronte a osservazioni da parte dei suoi assessori e consiglieri, riguardanti unicamente aspetti e questioni del lavoro di amministrazione, risponde con offese e scherno con lo scopo di delegittimare l’interlocutore, senza entrare nel merito delle questioni poste? Questo atteggiamento, a lungo andare, ha creato uno squilibrio che si è fatto via via irreversibile, determinando un clima di tensione, sfiducia e sconforto. A seguito delle nostre dimissioni dagli incarichi assessoriali e di capogruppo, con la contestuale costituzione del gruppo Insieme per Villanova - estremo tentativo di ripristinare una condizione democratica e di efficacia amministrativa - la “apertura al dialogo” del Sindaco è stata esclusivamente la richiesta delle nostre dimissioni anche da consigliere comunali, ovvero l’eliminazione delle voci critiche e del dissenso a lui scomodo. Se il Sindaco avesse avuto a cuore il bene del paese, invece di dimettersi, sarebbe venuto a parlare con noi, che in questi quasi tre anni lo abbiamo sostenuto nonostante tutto, non risparmiandogli critiche a viso aperto quando necessario e passando sopra tanti episodi non consoni al ruolo che ricopriva». 

Ma le spiegazioni continuano, più dettagliate e chiare: «Il 13 agosto, in un incontro con i consiglieri del gruppo VillaNuova abbiamo avanzato una proposta nella quale riconfermavamo la nostra piena disponibilità ad essere parte attiva della maggioranza, pur all’interno di un distinto gruppo consiliare, per proseguire nel lavoro di amministrazione per il bene del paese. La lealtà e il sostegno da parte nostra, che fino a quel momento non erano mai venute meno, si sarebbero concretizzate nel mantenimento di un assessorato in capo alla consigliera Giusi Murgia, ponendo, quale unica condizione, la ripresa di corrette dinamiche democratiche di dialogo, rispetto personale e istituzionale, confronto e collaborazione. Se il Sindaco avesse veramente avuto a cuore il bene del paese, si sarebbe preso il tempo per pensare, e invece di rassegnare le dimissioni, non dovute, né tantomeno da noi richieste, si sarebbe seduto al tavolo del confronto dialogando in modo concreto e costruttivo e avrebbe accettato di ripartire, dopo una attenta analisi degli errori commessi nel passato. La risposta del Sindaco e dei consiglieri del gruppo VillaNuova, pervenutaci solo il 27 agosto, rigettava totalmente la nostra offerta di continuare a collaborare e imponeva unicamente le dimissioni di almeno una di noi».

«Abbiamo riformulato la nostra proposta chiedendo l’attribuzione di un assessorato alla consigliera Luisa Piras, rendendoci disponibili ad un incontro personale. La risposta del Sindaco è stata un post su Facebook in cui confermava le sue dimissioni. Ci dispiace molto che il Sindaco abbia rifiutato totalmente la nostra intenzione di continuare a collaborare, decidendo che non valesse la pena di ricucire i rapporti istituzionali, pensando che il bene del paese si ottenga cancellando e zittendo le voci critiche invece di ascoltarle per migliorare l’operato di tutta l’amministrazione. Che valore hanno la presenza di un consiglio e di una maggioranza se poi non si attua quello che paradossalmente era proprio lo spirito della nostra campagna elettorale, che si concludeva con una foto di gruppo pubblicata sulla pagina Facebook della lista, in cui comparivano queste parole: “La forza di una squadra”, e nel post si leggeva “Villanova ha bisogno di una squadra determinata, non di capitani solitari ...”? Rivolgiamo infine un sincero e doveroso ringraziamento ai dipendenti comunali e ai volontari di tutte le associazioni, per la disponibilità dimostrata nei nostri confronti, e per l’impegno continuo al servizio della comunità, con cui abbiamo provato, con umiltà e correttezza, a costruire rapporti collaborativi. Desideriamo inoltre esprimere la nostra profonda riconoscenza a tutti i cittadini che ci hanno dato fiducia e ci hanno permesso di rappresentarli, e a tutti coloro che ci hanno sostenuto e incoraggiato lungo questo percorso. Grande è il dispiacere di non aver potuto completare il nostro mandato, purtroppo ciò non è dipeso unicamente dalla nostra volontà. Nonostante il termine anticipato dei nostri incarichi, non verrà mai meno l’attenzione verso la nostra comunità», concludono Murgia, Piras e Sanna.

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