Lorenzo, Matteo, Salvatore e tanti altri, oltre 50 detenuti del carcere di Bancali “al lavoro in articolo 21”, archivisti e attori di un copione scritto e messo in scena da loro stessi. Le loro storie sono contenute nel volume “LiberaMente a teatro” il racconto di un progetto cominciato nel 2012 con il coinvolgimento di ragazzi detenuti, che hanno avuto la possibilità di accedere sia dentro che fuori dalla struttura carceraria a diverse forme di lavoro nel campo dell’archivistica e della drammatizzazione teatrale.

Il libro, scritto dai fratelli Vittorio e Alessandro Gazale - direttore del Parco nazionale dell’Asinara, il primo, e attore e regista teatrale e cinematografico il secondo - è stato presentato a Sassari, nel locale “Il vecchio Mulino” alla presenza della prefetta Grazia La Fauci e del commissario del Parco dell’Asinara, Giovanni Cubeddu. Un testo dedicato a Patrizia Incollu, ex direttrice di San Sebastiano e Bancali scomparsa di recente, principale promotrice del progetto insieme alla responsabile dell’area educativa di Bancali Ilenia Troffa. Racconta dieci anni di attività, un progetto che ha come nucleo centrale l’area educativa della Casa circondariale di Sassari - prima a San Sebastiano e poi a Bancali - che ha visto la collaborazione dell'Archivio di Stato e i Parchi dell'Asinara e di Porto Conte, per il recupero dei vecchi archivi delle ex colonie penali della Sardegna. Il progetto ha coinvolto enti e associazioni di volontariato, come “Oltre i muri” presieduta da Marina Maruzzi.

Nell’ultima parte del volume sono riportate alcune dichiarazioni libere e spontanee dei ragazzi: uno spazio bianco riempito da amare riflessioni e pensieri personali. Sono state selezionate dieci testimonianze di percorsi interiori positivi e di profondi cambiamenti. Mario, 62 anni, negli anni ’80 era finito in carcere all’Asinara: «Come archivista nel Parco Asinara ho ritrovato le carte della mia storia e vissuto gli sbagli di quegli anni». Ylli 41 anni arriva dall’Albania. «Giro nelle carceri dal 1998, e mi trovo a Bancali da circa 4 anni. Vorrei dirne quattro a quel ragazzo di 25 anni fa, provo a farlo guardandomi allo specchio, ma ormai non lo ritrovo più: è cresciuto, è totalmente cambiato».  Salvatore, 54 anni di Catania, in carcere dal 1993  sottoposto al 41 bis. «Questa misura non serve per rendere una persona più calma, più consapevole degli errori che ha commesso».

Nel progetto ci sono anche i sei detenuti che hanno salvato un archivio che marciva in uno scantinato dell’ex colonia penale di Tramariglio, attiva ad Alghero dal 1940 al 1962 ed oggi sede del parco di Porto Conte.

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