Alessia Nappi, 25 anni di Sassari, sabato mattina è stata respinta dal pronto soccorso ostetrico delle cliniche di San Pietro di Sassari e ha perso il bambino.

La giovane incinta sanguinava e aveva forti dolori addominali. Avrebbe dovuto essere visitata al quarto piano, ma l'ostetrica dell'accettazione, dopo avere chiamato il medico, come racconta il marito Enzo le ha detto "che avrebbe dovuto effettuare un tampone molecolare, in quel momento indisponibile e quindi di tornare il lunedì". Le conseguenze sono state fatali.

Una vicenda assurda. La dirigenza sanitaria scarica le colpe sul medico di guardia. Oggi parla di nuovo il marito di Alessia: Enzo, 51 anni, che l'ha accompagnata al pronto soccorso. L'uomo aggiunge nuovi particolari.

"Ora stiamo assistendo ad uno scarica barile per non assumersi le colpe - spiega l'uomo -. Ma Alessia il bambino lo ha perso, tra dolori atroci. L'ostetrica che ci ha ricevuto e a cui abbiamo esposto il problema ci ha fatto anche aspettare 20 minuti. Poi dopo una nostra sollecitazione ci ha risposto che si era dimenticata di telefonare al quarto piano. Dopo la telefonata, la richiesta del tampone molecolare che non avevano e il rientro a casa senza nessuna visita, ma col consiglio di far assumere ad Alessia una tachipirina. Poi sapete tutti - continua Enzo - come è andata. Alessia ha perso il bambino ed è ancora traumatizzata. Col sangue ho perso mio figlio, mi ha detto. Questa sera ci consulteremo col nostro legale. Ma io e Alessia - conclude - ci teniamo a precisare una cosa: non vogliamo né pubblicità né soldi. Solo chiarezza e giustizia. Questi fatti non dovevano accadere". 

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