«Sono scioccato, non meritavo questo da una scuola che amo, e dove mantengo ottimi rapporti con tutti, alunni e colleghi». A parlare è Lodovico Antonio Piccolo, 66 anni, architetto originario di Pescara (Abruzzo), docente dell’Istituto di istruzione superiore “Mario Paglietti” di Porto Torres, che ha denunciato ai carabinieri della compagnia locale un grave episodio di violenza, subito da uno studente di 17anni. Gli ha schiacciato le dita della mano destra nella chiusura della porta fino a procuragli lesioni al terzo e al quarto dito, ferite che hanno richiesto sei punti di sutura e 8 giorni di malattia prorogate per altre giornate. «Perché non posso guidare per recarmi a scuola».

I fatti risalgono a giovedì 14 marzo durante lo svolgimento delle attività didattiche, quando il ragazzo frequentante la seconda classe dell’Istituto Nautico ha chiesto di uscire per bisogni personali recandosi in un’altra aula, la prima classe, richiamato probabilmente da un altro studente e dove il professore teneva la lezione. Il docente è stato più volte insultato con parolacce e minacce.

A quel punto il 66enne si è diretto verso l’altra aula per informare il collega del comportamento scorretto, tenuto nei suoi confronti da parte di uno dei suoi allievi. «Quindi ho appoggiato la mano sulla porta e il 17enne mi ha chiuso per ben due volte le dita nella chiusura, provocandomi diverse ferite ai polpastrelli», spiega il docente.

Costretto a recarsi al Pronto soccorso del Santissima Annunziata per le cure, Lodovico Antonio Lo Piccolo ha denunciato il fatto ai carabinieri della Compagnia di Porto Torres. I militari, identificato lo studente, stanno procedendo con gli accertamenti del caso prima di trasmettere gli atti alla Procura dei minorenni. Il dirigente scolastico, Daniele Taras, ha avviato un’indagine interna per prendere i provvedimenti disciplinari nei confronti del 17enne, già sospeso per altri episodi relativi a comportamenti inadeguati.

«Oltre a manifestare la piena solidarietà all’insegnante vittima dell’aggressione al “Mario Paglietti” – dichiara l’assessora ai Servizi Sociali, Simona Fois - interroghiamo sulle motivazioni che possano portare gli studenti a compiere gesti tanto violenti e di opposizione all’autorità scolastica e su cosa possiamo fare noi adulti per evitarli. Sarebbe opportuno moltiplicare i momenti di incontro e di confronto per comprendere i loro stati d’animo e indirizzarli verso comportamenti più virtuosi». 

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