Sono trascorsi cinquant'anni da quell'11 luglio del 1970 quando don Ferdinando Rum, parroco della chiesa della Beata Vergine della Consolata a Porto Torres iniziò la sua "carriera" sacerdotale.

Allora di anni ne aveva 28 quando ricevette l'investitura di prete nella chiesa Santa Apollinare a Sassari, e dopo una esperienza profonda nella misericordia di Dio ora, a 78 anni, si appresta a festeggiare mezzo secolo della sua storia da religioso.

Una strada lunga a contatto con la gente tra gli angoli della povertà con le braccia sempre aperte verso la sofferenza che spesso cresce e chiede aiuto.

"Nel 2008 ricevetti l'investitura di parroco della Consolata presso la basilica di San Gavino - racconta don Rum - diventavo il successore di don Fenu, una istituzione in città, un onore per me che sono portotorrese da adozione, originario dell'Isola del Giglio in Toscana". Da lì con la famiglia si era trasferito in Sardegna e aveva scelto di vivere a Porto Torres facendo il prete "pendolare" per 20 anni, dal 1975 al 1995, nella parrocchia di San Domenico a Caniga, periodo in cui ha assistito alla trasformazione di una borgata diventata un grande paese.

Poi la nomina fino al 2007 nelle chiese di Muros e Cargeghe, e l'approdo a Porto Torres nel 2008 dove ha sempre vissuto e osservato l'evoluzione di una comunità negli anni della chimica, il sogno spezzato di un boom economico durato pochi anni. "Ho vissuto quel passaggio da paese a città con l'avvento dell'industria - aggiunge don Rum - ho visto questo cambiamento di una società, fino al lento declino e allo sfacelo di una comunità che però è sempre stata solidale. Ricordo la delusione che ci avevano dato quegli anni'60 e una riflessione che mi viene di fare è questa: quel benessere che ha avuto questo posto lo ha pagato caro con la salute delle persone". Ora vive una situazione economica drammatica, segnale di un regresso culturale e politico, "dove la religiosità esiste solo per le grandi occasioni e dove spesso manca la presenza religiosa dei giovani".

Ma non il sostegno delle associazioni di volontariato, quali le Vicenziane da sempre in collaborazione con la parrocchia per offrire un sostegno alle famiglie in difficoltà. A don Ferdinando Rum resta un sogno da realizzare: "la ristrutturazione della chiesa, - dice il parroco - una situazione critica di instabilità del solaio, più volte denunciata alle istituzioni, appelli su appelli mai ascoltati che auspico possano trovare risposta.
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