"Io sottoscritto William Portoghese, nato a Cagliari il 16 dicembre 1979, mi trovo recluso presso la casa circondariale Ettore Scalas di Uta".

Comincia così la lettera con cui il detenuto cagliaritano, 37 anni, pescatore, alle spalle 16 anni di risse, danneggiamenti, furti, inseguimenti e una sparatoria (della quale è stato vittima), esprime il malcontento per un carcere che "funziona malissimo" e che renderebbe i suoi ospiti "più delinquenti di prima, senza speranza di reinserimento".

L'istituto dovrebbe essere all'avanguardia, dopo la chiusura del vecchio Buoncammino (quasi 160 anni di vita, da tanti ritenuto uno dei peggiori d'Italia), e invece "fa venire voglia" di pensare alle soluzioni più estreme, sostiene Portoghese: "Non ne posso più di queste torture psicologiche".

IL CARCERE - Costruito a partire dal 2006, l'edificio può ospitare 587 detenuti ed è costato quasi 90 milioni di euro. Inaugurato nel novembre 2014 (avrebbe dovuto aprire le porte nel 2009), oggi ospita 640 persone. Erano 334 il giorno del trasferimento da Buoncammino. In questi tre anni non sono mancate le proteste dei sindacati per l'esiguo numero di agenti di polizia penitenziaria e i tanti episodi cui far fronte (litigi, allagamenti, incendi, pestaggi), e neanche quelle degli stessi detenuti per condizioni restrittive ritenute inadeguate. La lettera scritta da Portoghese è solo l'ultimo esempio.

PORTOGHESE - La lista di aggressioni, minacce alle forze dell'ordine e tra carcerati, roghi e insubordinazioni è lunga. Senza considerare quanto sarebbe accaduto proprio ieri sera (una rivolta, secondo il deputato Mauro Pili, sedata dopo quattro ore anche grazie all'uso di idranti) e la notevole quantità di droga che i parenti dei reclusi (o loro stessi) tentano di introdurre in cella.

Nel solo 2016, dati forniti dall'associazione Socialismo diritti e riforme, nell'istituto sono stati contati 61 tentativi di suicidio - due riusciti - 29 risse, undici persone ferite e 133 episodi di autolesionismo.

Lo scorso 10 marzo un detenuto è stato soccorso dopo aver tentato di togliersi la vita, poi si è scagliato contro gli uomini intervenuti per salvarlo. Nella stessa giornata, un altro ha ingoiato una lametta e cercato di aggredire un agente. Pochi giorni dopo è stato aggredito un medico.

Il 19 maggio un 41enne che scontava la pena si è impiccato al soffitto della cella. Lo scorso 9 agosto un agente è stato colpito con un pugno al volto; il 18 è stato appiccato un incendio in una cella, il 19 sono scoppiate varie risse e un reparto è stato allagato. Non un'isola felice.

LA LETTERA - Condannato a 7 anni per diversi episodi, Portoghese deve ancora scontarne 4 e attende il termine di alcuni processi a suo carico. Difeso storicamente dall'avvocato Riccardo Floris, ora il pescatore spiega: "Ci sono tanti di quei problemi qua...", scrive Portoghese nella lettera, "in teoria dovrebbero darci i detersivi per pulire, carta igienica, spugnette, stracci per lavare in terra, panni per lavare la cucina. Invece non ci viene dato nulla. Sono stato arrestato l'11 maggio 2014 e portato a Buoncammino. Dopo dieci giorni mi hanno trasferito nel carcere di Macomer, ora chiuso. Dicevano essere punitivo, io stavo benissimo. Ogni 15 giorni ci passavano le forniture, ci davano detersivi per lavare in terra, detersivi liquidi per lavare i piatti, spazzolini, dentifrici, stracci per i pavimenti e panni per la cucina. Ogni venti giorni passavano con un carrello e a tutti i detenuti regalavano alimenti di ogni genere, persino cioccolati e merendine. Ero lì da 7 mesi, essere portato a Uta è stata la mia rovina". Qui "c'è la palestra", ma ci si "deve andare con pedofili e violentatori", quindi "non partecipo ad alcuna attività sportiva e ricreativa perché questa gente mi fa schifo. Mi sto deprimendo, esco poco dalla cella. Sono padre, ho fatto tante richieste per lavorare e non mi hanno consentito di farlo continuativamente. Vorrei farlo, ma da quello che ho capito non ho speranze. Spero che qualcuno intervenga e faccia cambiare il sistema, perché non so quanto riuscirò a trattenermi su. Non è l'unico carcere nel quale sono stato ma non ne ho mai visto di simili". Quindi, par di capire: era meglio Buoncammino.

Andrea Manunza

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