Tutto è pronto per avviare finalmente l’ambizioso progetto turistico religioso legato al culto della patrona Santa Barbara.

La Giunta comunale di Senorbì ha confermato la sua adesione alla Fondazione del Cammino minerario di Santa Barbara con l’obiettivo di entrare a far parte dell’itinerario turistico dedicato alla santa. Itinerario che si sviluppa in Sardegna lungo gli antichi cammini minerari che attraversano i luoghi di culto e le chiese dedicate alla patrona dei minatori.

«Il cronoprogramma del progetto prevede adesso la definizione di una serie di iniziative che ci consentiranno di sviluppare nuove opportunità turistiche attraverso la valorizzazione del nostro patrimonio culturale e storico», ha detto il sindaco Alessandro Pireddu. 

Santa Barbara è la patrona di Senorbì: viene festeggiata il 4 dicembre, data del suo martirio. Molto invocata dai militari, è anche la protettrice della Marina Militare, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, delle armi di Artiglieria e Genio. 

Nacque nel 273 a Nicomedia (attuale İzmit, in Turchia), figlia di Dioscoro, crudelissimo persecutore dei cristiani. Il padre la imprigionò in una torre, geloso della sua bellezza. Si racconta a questo proposito che, durante una lunga assenza del padre, la ragazza sia riuscita a fuggire fortunosamente dalla prigione. Girovagando nel bosco, trovò poi rifugio nella capanna di un pastore ma, tradita, venne consegnata al prefetto Marciano. Durante il processo che iniziò il 2 dicembre 290 Barbara difese il proprio credo ed esortò Dioscoro, il prefetto e i presenti a ripudiare la religione pagana per abbracciare la fede cristiana. Questo le costò dolorose torture. Il 4 dicembre fu decapitata con la spada dallo stesso Dioscoro, che fu colpito però da un fulmine.

Costruita nel XVI secolo con un assetto di stampo tardo-gotico, la chiesa parrocchiale di Senorbì venne restaurata tra il XVII e il XVIII secolo. Il parroco è don Nicola Ruggeri.

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