I tulipani di Pimentel arrivano anche a Quartu. Sono 2mila quelli piantati nella galleria d’ingresso del Municipio, un’iniziativa finanziata dal Comune e realizzata con l’associazione “Il Giardino di Lu” e il centro commerciale naturale La via del mare.

Una rete solidale che sostiene la ricerca per i tumori ovarici, in continuità con l’attività portata avanti dall’associazione di Pimentel, fondata da Maria Fois Maglione in memoria di sua figlia Luena, scomparsa per via del tumore ovarico ad appena 37 anni. Con la possibilità di acquistare i tulipani in 5 negozi di viale Colombo. «Si potranno ordinare e anche ritirare, dando così un contributo concreto alla ricerca», spiega Nicoletta Pisu, socia dell’associazione di Pimentel e del consorzio La via del mare.  L’intero ricavato andrà infatti a finanziare le borse di studio nell’ambito dei progetti scelti di ricerca selezionati dalla Fondazione Veronesi.

Non solo, un altro programma, ancora più diretto, garantirà alle donne interessate un supporto fisico nel cosiddetto orto terapeutico. Avranno la possibilità di partecipare alla semina e verranno seguite sul lato psicologico, con cure palliative. Un percorso della durata di 6/7 mesi per portarle in una dimensione meno ospedaliera e più umana, affiancate dai familiari più stretti, quali marito o figli.

In prima linea c’è la capogruppo di Rinascita Valeria Piras: «Non è la prima iniziativa dell’amministrazione comunale in tal senso e siamo felici di poter collaborare anche con "Il Giardino di Lu” perché conosciamo il grande impegno che quest'associazione ha da subito messo in campo. Riteniamo che quest’azione abbia un rilievo importante anche per l'avvicinamento di due territori distanti: consapevoli che la miglior cura sia sempre la prevenzione, ci adoperiamo affinché quante più donne possano non sentirsi sole davanti alla malattia».

Oggi l’inaugurazione delle aiuole che fra poche settimane si coloreranno con i tulipani. Presente anche l’assessora alle Attività produttive Rossana Perra: «È un orgoglio vedere che il tessuto produttivo non si limita al lato strettamente commerciale ma si impegna anche in termini di solidarietà. La collaborazione e la promozione di iniziative congiunte finalizzate alla diffusione della cultura della prevenzione non può che far bene a tutta la comunità quartese. Auspico che anche la cittadinanza risponda con la stessa convinzione, alimentando il totale delle risorse raccolte».

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