Una scommessa a colpi di drink alcolici, per stabilire chi sarebbe stato capace di bere di più, l’improvvisa discussione e la rissa tra una decina di persone: poi spunta un coltello nelle mani di Alessio Desogus, 21 anni di Flumini di Quartu, che colpisce il rivale, Luca Mameli 35enne di Capoterra.

La polizia alla ricerca dell'arma e nel riquadro il presunto assassino, Alessio Desogus
La polizia alla ricerca dell'arma e nel riquadro il presunto assassino, Alessio Desogus
La polizia alla ricerca dell'arma e nel riquadro il presunto assassino, Alessio Desogus

Questa la ricostruzione dell’omicidio avvenuto ieri verso le 5,30 al Poetto di Quartu nella passeggiata tra alcuni dei locali della movida notturna. Desogus, alla fine di una interminabile giornata, è finito in carcere con l’accusa di omicidio. «Non volevo uccidere. La lama del coltello è scattata improvvisamente, non mi sono accorto», ha raccontato al pm Nicola Giua Marassi e agli investigatori della Squadra Mobile di Cagliari durante l’interrogatorio della notte, assistito dall’avvocata Maria Lucia Mancosu. Il fratello è tornato in libertà: la sua posizione è ancora al vaglio degli inquirenti così come quella degli altri giovani che hanno partecipato alla rissa e assistito all’accoltellamento.

Quanto successo prima dell’alba di ieri è stato ricostruito dagli investigatori della Mobile, coordinati dal dirigente Fabrizio Mustaro, da Veronica Madau e Michele Mecca, in collaborazione con gli agenti della polizia giudiziaria del Commissariato, diretti da Michele Venezia. Il gruppo di Alessio Desgosu ha trascorso la nottata in un locale. Poi alla chiusura si è trattenuto all’esterno. L’incontro con il gruppo di Mameli ha fatto nascere la scommessa su chi sarebbe stato capace di bere di più. Pochi bicchieri sono bastati per far nascere una discussione. Poi le botte. E la coltellata.

Il 21enne è andato via in auto mentre la vittima veniva soccorsa per poi morire all’arrivo in ospedale al Brotzu. Desogus ha riferito di aver gettato il coltello dall’auto, lanciandolo nella saline di Molentargius: non è stato ancora ritrovato. Ha anche bruciato i vestiti sporchi di sangue al Margine Rosso (i resti sono stati recuperati dagli investigatori). Poi, insieme al fratello, ha dormito in un albergo di Cagliari.

Quando i poliziotti, grazie alle testimonianze e alla collaborazione del gestore del locale dove il gruppetto di Desogus aveva passato la serata in un privé (sono state fornite le foto di chi era presente nel club), sono arrivati ai fratelli sono scattate le perquisizioni nelle abitazioni e negli ovili dei familiari. Dei due nessuna traccia. Alle 18 l’avvocata ha contattato la Polizia dicendo che erano nel suo studio. Sono stati così accompagnati in questura per gli interrogatori. Alla fine Alessio ha ammesso di aver colpito il rivale: «Volevo sferrargli un pugno, non pensavo che la lama del coltello fosse scattata», ha ribadito. Versione tutta da verificare.

Intanto è stata disposta l’autopsia sul corpo della vittima dell’omicidio. Nei prossimi giorni sarà fissato l’interrogatorio di garanzia. E si va avanti con tutti gli accertamenti: quasi certamente ci saranno nuovi indagati per favoreggiamento e per la rissa.  

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