Insieme, anche nell'ultimo viaggio: Cagliari-Roma-Lamezia Terme. Sono decollate ieri alle 19,30 con un volo Alitalia le salme di Davide e Massimiliano Mirabello, i due fratelli uccisi a Dolianova due mesi fa. Le rigide norme per arginare l'epidemia da Coronavirus hanno autorizzato una sola persona ad accompagnare i feretri sino all'aeroporto di Elmas: l'avvocato Gianfranco Piscitelli, dell'associazione Penelope, si è preso l'onere di rappresentare i familiari e mettere una rosa rossa all'interno di ciascuna bara.

La raccolta fondi

I diecimila euro necessari a riportare nella loro terra d'origine, la Calabria, i due fratelli di 35 e 40 anni, uccisi e gettati nella macchia mediterranea per due mesi alla mercé di volpi e cinghiali, sono stati raccolti grazie a una sottoscrizione a cui hanno partecipato anche tanti cittadini di Dolianova, la cittadina che li aveva accolti e dove lavoravano. La macchina della solidarietà ha permesso così ieri il trasferimento delle salme a Roma, dove oggi poi ripartiranno con un altro volo alla volta di Lamezia Terme da dove, in auto, saranno portate a San Gregorio d'Ippona, nel Vibonese. Qui Davide e Massimiliano Mirabello saranno sepolti accanto ai familiari.

Gli indagati

Accusati di omicidio volontario, sono in cella l'allevatore e vicino di podere Joselito Marras, 52 anni, e suo figlio Michael di 27 (difesi dagli avvocati Maria Grazia Monni e Patrizio Rovelli). Dopo due settimane di custodia cautelare in carcere, il primo ha confessato, facendo ritrovare i corpi e cercando di scagionare il figlio. All'origine del duplice omicidio - secondo l'accusa - ci sarebbero attriti e tensioni tra vicini

L'ultimo saluto

Le rigide disposizioni anti Covid-19 hanno impedito alle sorelle Mirabello e alla compagna di Massimiliano, Luana Piano, di tornare nell'Isola. Così il compito di non lasciare soli nell'ultimo viaggio i due fratelli se lo è accollato l'avvocato Gianfranco Piscitelli, rappresentante dell'associazione Penelope che si è occupato del caso sin dalla scomparsa dei due giovani e poi ha affiancato una delle sorelle.

Ieri, all'obitorio del Policlinico di Monserrato, il legale ha presenziato alla chiusura delle bare, accompagnandole poi sino all'aeroporto di Elmas. «Non me la sono sentita di lasciare soli questi due poveri ragazzi», ha raccontato: «Ho fatto le veci dei familiari. Prima che venissero sigillate le bare, mi è stato chiesto di mettere a ognuno un rosario d'argento e una rosa rossa a ricordo di quanti li hanno amati e li ameranno per sempre. Ora - ha concluso l'avvocato Piscitelli - riposeranno in pace».

(fr. pi.)

© Riproduzione riservata