Prima il blackout, poi la rapina.

Un assalto feroce: tre uomini, mazza da baseball in pugno, avevano legato, incappucciato e pestato un ristoratore.

Ma uno di questi, ritenuto dalla Procura il basista, è risultato estraneo all'azione criminale.

La difesa ha dimostrato durante il processo che chiunque avrebbe potuto accedere alla centralina elettrica, posizionata nel muro di cinta, accessibile e visibile a tutti.

È stato così assolto "per non aver commesso il fatto" Joselito Marras, 48 anni, pastore, imputato come presunto complice della banda che due anni fa terrorizzò gli imprenditori e gli anziani di tutto l'hinterland. Il gruppo criminale era stato sgominato dai carabinieri del Nucleo investigativo di Cagliari al termine dell'operazione chiamata, non a caso ,"Arancia meccanica".

Marras, difeso dall'avvocato Mario Canessa, era stato iscritto nel registro degli indagati per rapina dal pm Maria Virginia Boi, ma contrariamente ai coimputati (tutti già condannati dal gup) aveva scelto di essere processato con rito ordinario.
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