«Non possiamo rovinare questo bel Paese con pale e pannelli ovunque». Lo ha detto il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, a Torino per presiedere il G7 di Venaria sul clima che si tiene da oggi a martedì.

Nell’occasione il ministro ha fatto il punto sull’energia e le fonti di approvigionamento in Italia, analizzando gli scenari: «L'Italia – ha detto Pichetto in una intervista a La Stampa  – è pronta a dire addio al carbone, la fonte fossile che genera più emissioni di gas serra. Abbiamo valutato i tempi: potremmo arrivarci nei prossimi mesi, anche se con l'attuale scenario geopolitico è più probabile parlare di un anno per quanto riguarda l'Italia continentale e 2027 per la Sardegna».

Ma per il ministro l'impegno sulle rinnovabili non basta: «Vogliamo far crescere fotovoltaico, eolico, geotermico e idroelettrico: l'obiettivo è arrivare alla fine di questo decennio con un terzo del fabbisogno coperto dalle rinnovabili, aggiungendo 70 Terawatt di produzione. Oggi l'Italia consuma quasi 310 Terawatt di energia, ma il fabbisogno potrebbe raddoppiare per il 2050». Ma, ha specificato, le rinnovabili «non bastano» e, appunto, non ci si può permettere di sfregiare il territorio con pale eoliche e “parchi” di pannelli fotovoltaici. 

Da qui la necessità, secondo il governo, di aprire nuovamente la riflessione sul nucleare: «Il nucleare – afferma il ministro – è considerato ormai un'energia pulita, lo dimostra anche la tassonomia europea che classifica le attività che si possono definire sostenibili. Il mio ministero ha il mandato del governo e del Parlamento di approfondire sul fronte della ricerca e della sperimentazione».

(Unioneonline/l.f.)

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