Presentato a Oristano il protocollo d'intesa tra la Ats-Assl e l'ufficio scolastico provinciale di Oristano per l'inserimento del bambino con diabete in ambito scolastico.

Il documento definisce il percorso operativo di presa in carico dell'alunno con diabete, mettendo in rete istituzioni scolastiche e sanitarie. Inoltre darà una risposta concreta alle molte famiglie e agli stessi operatori scolastici che, sino ad oggi, vivono spesso l'accoglienza in classe degli studenti con diabete in maniera problematica.

Non essendo presente a monte una specifica formazione sanitaria sulla gestione della malattia da parte del personale scolastico, l'assistenza è spesso delegata ai familiari e la permanenza a scuola dei piccoli è resa insicura e con costante rischio di ipoglicemie che necessitano di un tempestivo intervento.

L'importante accordo è stato sottoscritto dal direttore dell'Ats-Assl di Oristano, Mariano Meloni, e dalla dirigente dell'ufficio scolastico Pierangela Cocco.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione sono intervenuti anche il referente per l'educazione alla salute Emilio Chessa, il coordinatore Assl del programma "Una scuola in salute" Roberto Puggioni, la responsabile progetto "Scuola e diabete" Luisa Mereu, i direttori dei distretti socio-sanitari di Oristano Antonio Delabona, di Ales-Terralba Peppinetto Figus, di Ghilarza-Bosa Francesco Pes.

IL PROTOCOLLO - Grazie al protocollo, ciascun alunno di età compresa tra gli 0 e i 18 anni residente nella nostra provincia, d’ora in avanti potrà ricevere un’assistenza migliore anche all’interno della scuola. Non appena ricevuto il Piano individuale di assistenza in ambito scolastico (Piaas) da parte della famiglia del bambino con diabete, il dirigente scolastico della scuola in cui il piccolo è iscritto metterà in moto gli ingranaggi previsti dall’accordo. Suo compito sarà infatti quello di contattare il direttore del distretto socio-sanitario Assl su cui ricade il suo istituto e trasmettergli l’elenco del personale scolastico che si rende disponibile all’esecuzione di glicemia, somministrazione di insulina ed eventualmente di glucagone: azioni semplici e di facile apprendimento, ma che per un bambino con diabete non autonomo possono essere salvavita. Inoltre il personale scolastico individuato dovrà permettere all’alunno autonomo di poter effettuare, quando necessario, il controllo glicemico e l’eventuale somministrazione di insulina.
© Riproduzione riservata