La battaglia giudiziaria è finita con la condanna a 10 mesi per la mamma e l’assoluzione del papà della bambina contesa.

La sentenza chiude una vicenda iniziata nel 2017 quando le tensioni nella coppia che si stava separando divennero più pesanti.

La madre, originaria della Marmilla, denunciò il marito per presunti maltrattamenti; l’uomo a sua volta denunciò per sottrazione di minore la ex compagna che nel frattempo era tornata in Sardegna.

Un anno dopo il Tribunale di Viterbo ordinò che la bimba tornasse a vivere nella cittadina laziale per garantire il diritto alla bigenitorialità ma la mamma si oppose. Quando i servizi sociali e i carabinieri si presentarono a casa per prelevare la piccola, allora aveva 4 anni, fu una giornata drammatica: dopo una lunga mediazione la bambina venne affidata agli assistenti sociali che la portarono dal padre nel Lazio, dove vive tuttora (la mamma può vederla in incontri protetti ma da un anno non ne ha avuto la possibilità).

Nel frattempo il processo è andato avanti e nella tarda mattinata di oggi la giudice Paola Bussu ha pronunciato la sentenza: la madre, difesa dall’avvocato Basilio Brodu, è stata condannata a 10 mesi per non aver ottemperato ai provvedimenti del giudice (solo in alcuni dei periodi finiti nella contestazione) ed è stata assolta dall’accusa di sottrazione di minore.

Il padre, assistito dagli avvocati Mario Gusi e Valerio Mazzatosta, è stato assolto perché il fatto non sussiste.

La pm Daniela Caddeo aveva chiesto la condanna a un anno e quattro mesi per la donna e a 400 euro di multa per l’ex marito.

I legali di entrambi i genitori avevano sollecitato l'assoluzione per i propri assistiti.

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