C’era di tutto e di più tra i rifiuti che sono stati recuperati dai volontari nella spiaggia di Maimoni:  anche un vecchio televisore con il tubo catodico. E poi un ombrellone, la ruota di un’automobile e tante reti da pesca. Per il resto si tratta per la maggior parte di vecchi oggetti di plastica e in particolare microplastiche, quelle che si creano col tempo a causa della frantumazione di vecchie bottiglie o contenitori. Numerosi anche i tappi e i bastoncini di cotton fioc, per un totale di circa 300 kg di rifiuti. Da domenica mattina parte del litorale del Sinis è più pulito grazie alla Giornata ecologica promossa dal Comune in collaborazione con l’Area marina protetta del Sinis.

I volontari sono arrivati alle 8.30, armati di guanti e sacchi. «Con gli anni abbiamo notato che la mole di rifiuti abbandonati sulle spiagge si è ridotta, a parte qualche eccezione - ha affermato l’assessore all’Ambiente Carlo Carta - Sono sempre numerose invece le plastiche che vengono trasportate dalle correnti marine e si depositano sul litorale. Su questo tipo di rifiuto non abbiamo modo di agire con la prevenzione, possiamo solo raccoglierlo durante giornate dedicate, sensibilizzando le persone affinché agiscano anche in maniera volontaria ogni qualvolta se ne presenti l’occasione». Effettivamente i dati raccolti al termine della stagione 2023 attraverso il lavoro delle Sinis Sentinels parlano chiaro: oltre al minor numero di rifiuti anche i mozziconi di sigaretta abbandonati in spiaggia sono in misura nettamente inferiore rispetto al passato. Se nella stagione 2022 erano state raccolte circa 100mila sigarette, a fine 2023 si parla di 20mila mozziconi, recuperati soprattutto nelle zone adibite al fumo, di fianco alle passerelle. Non mancano però gli accendini, ancora troppi quelli lasciati sull’arenile. Hanno partecipato al progetto di pulizia delle coste promosso anche gli ospiti del centro accoglienza di via Tharros.

«Si tratta di una collaborazione preziosa che è partita da qualche mese anche grazie al progetto di studio avviato con il CPIA4, il Centro Provinciale di Istruzione per gli Adulti, dove i ragazzi che provengono da zone del mondo in stato di guerra ritrovano una connessione con la realtà, sentendosi parte di una comunità che li accoglie - ha affermato l’assessora alle Politiche sociali Laura Celletti  - Si tratta spesso di persone con un titolo di studio e una professione, costrette a lasciare il proprio paese d’origine per motivi politici. Imparare la nostra lingua e partecipare a progetti di integrazione è il primo passo per instaurare un rapporto di connessione interculturale». L’appello dell’amministrazione è quello verso una sempre maggiore partecipazione alle giornate ecologiche: «Sono ancora poche le persone che aderiscono a queste iniziative  - ha concluso l’assessore Carta - auspichiamo che giovani e adulti sentano la responsabilità di impegnarsi per la tutela del nostro territorio». 

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