Ad Ales stamani una festa della Liberazione particolare davanti alla casa natale di Antonio Gramsci, in Corso Cattedrale.

Iniziativa voluta dall'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Francesco Mereu, che ha spiegato: "Abbiamo voluto festeggiare la Liberazione, anche in un momento difficile, per dare un segnale di vicinanza anche a tutta la nostra comunità".

Col primo cittadino davanti alla casa Gramsci, a distanza di sicurezza, il viceparroco della cattedrale don Emmanuele Deidda e Giuseppe Pala, trombettista dell'associazione musicale alerese, che ha suonato "Il silenzio".

Il sindaco Mereu ha ricordato anche le parole di Antonio Gramsci: "Mi sono convinto - scriveva - che quando tutto è o pare perduto, bisogna rimettersi tranquillamente all'opera, ricominciando dall'inizio".

Un messaggio quanto mai importante e attuale, viste le settimane difficili per l'emergenza coronavirus.

Il primo cittadino ha concluso: "Oggi ci ritroviamo ancora una volta uniti nella lotta per la conquista di un futuro migliore, privo di rischi per la nostra salute e la nostra vita".

Poi i ringraziamenti a operatori sanitari, associazioni di volontariato, i cittadini per il senso di responsabilità e la convinzione che "ciascuno di noi, facendo ognuno la sua parte, continuerà a impegnarsi per difendere quella libertà, che ci è stata donata 75 anni fa".
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