Identificato il responsabile del rogo divampato il 19 luglio scorso in agro del comune Jerzu, in località “Mucroni”, nella regione di “Tacculuru”.

L’incendio, che ha interessato una superficie di circa quattro ettari, composta principalmente da bosco e macchia mediterranea, aveva richiesto l’intervento di due elicotteri regionali provenienti dalle basi di Lanusei e Sorgono, tre autobotti e otto pick-up, coinvolgendo un totale di ventisei operatori addetti allo spegnimento tra personale del Corpo Forestale, Agenzia Forestas, Barracelli e Vigili del Fuoco. Oltre 24 ore il tempo impiegato per domare le fiamme.

Oggi, dopo serrate indagini, il personale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale ha individuato il responsabile: si tratta di A.M.un 36enne di Jerzu, utilizzatore del terreno da cui sono scaturite le fiamme. L’uomo è già stato denunciato all’autorità giudiziaria per i provvedimenti del caso. Al momento rischia una sanzione che può andare dai 5 ai 50mila euro oltre alla reclusione.

Nei giorni del rogo era subito risultato evidente come le fiamme si fossero propagate da un cumulo di ceneri e braci smaltito incautamente all’interno di un terreno soggetto a coltivazioni orticole. Un reato, dunque, di origine colposa ma che prevede pene severe: nel decreto Omnibus Giustizia, approvato il sette agosto scorso dal Consiglio dei ministri, a seguito anche dei grandi incendi sviluppatisi in Sardegna è stata prevista una modifica all'articolo 423 bis del Codice penale, in cui la pena minima in caso di incendio colposo aumenta da uno a due anni, fino ad un massimo di cinque.

(Unioneonline/v.l.)

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