Ospite di amici in un residence a Siniscola, era stata invitata a passare la giornata al mare nella località baroniese, ma la gita in gommone lungo la costa di Baunei, prenotata a Cala Gonone dai familiari, ha avuto la precedenza.

E così ieri pomeriggio Marina Masia, nuorese di 29 anni, laureata in medicina e specializzanda in Immunologia all'Università di Firenze, è andata incontro alla morte che si è materializzata sotto le falesie che dominano le Piscine di Venere.

L'ha uccisa un ramo di leccio precipitato nel punto esatto in cui in quel momento stava nuotando, intorno alle 14.30, nelle acque cristalline che si trovano nel tratto di costa tra Cala Mariolu e Cala Biriala, interdette alla navigazione ma spesso frequentate da bagnanti che attrezzati di maschera e boccaglio si avventurano a nuoto fin sotto la scogliera.

Accanto alla giovane nuotava anche il fratello, sfiorato dalle fronde del ramo di leccio, che ha subito lanciato l'allarme. Immediato l'intervento degli operatori del gommone a noleggio partito da Cala Gonone, sul quale si trovava anche la madre dei due giovani. Nel tentativo di rianimare Masia, le cui condizioni sono apparse subito gravi, è stato utilizzato il defibrillatore in dotazione ai vigilanti del comune di Baunei presenti nella spiaggia di Biriala.  Sul posto anche l'elisoccorso di Areus e una motovedetta della Capitaneria. Ma è stato tutto inutile.

Giampaolo Porcu

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