«La dimensione della Robotica che si insinua incipiente nelle nostre vite, costituisce un'attesa; per questo motivo il titolo del mio intervento è stato: "Aspettando Robot". Un richiamo all'opera di Samuel Barclay Beckett aspettando Godot!». Questo il prologo dell'intervento dell'architetto urbanista Giovanni la Varra, ospite del Mac Lula in chiusura di una serie di eventi legati alla mostra internazionale su Arte e Robot inaugurata il 21 aprile scorso e chiusasi sabato scorso.

L'attesa del nuovo che arriverà, sotto forma di intelligenza artificiale, in grado di modificare radicalmente la vita degli umani che, forse è già fra noi ma, in qualche modo non è stata avvertita totalmente e come tutte le novità, crea inquietudini. Un attenzione sui Robot e sull'IA, ci avverte che questa tecnologia sempre più pervasiva sta entrando prepotentemente nelle nostre vite e forse ne fa già parte. Questo sostanzialmente il tema trattato dall'architetto Giovanni La Varra durante l'incontro di sabato scorso che si è tenuto al MaC Lula. Organizzato da Luca Zecchin, docente presso l'università di Udine e architetto curatore del progetto del museo diffuso di Arte Contemporanea voluto da Domenico Fumagalli e Mariolina Mannia all'interno del centro matrice Lulese, l'incontro ha visto la partecipazione di numerosi ospiti, fra i quali la rappresentanza dell'Ordine degli Architetti della Provincia di Nuoro.

Attesissimo l'intervento dell'architetto La Varra, autore insieme ai colleghi Gianandrea Barreca e Stefano Boeri della celebre progettazione del Bosco Verticale, lo straordinario intervento architettonico nel centro direzionale di Milano. Dottore di ricerca in Pianificazione Territoriale presso l'Università di Udine, docente di Composizione e Progettazione Urbana alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano e Urbanistica in quella di Lettere e Filosofia alla Statale di Milano, autore di numerosi articoli,saggi e recensioni sulle più importanti riviste del settore, La Varra ha saputo catturare l'attenzione dei presenti con il suo intervento che è stato un appassionante viaggio partito dalla preistoria degli automi biomeccanici per approdare nelle numerose applicazioni pratiche che la contemporaneità esige, fra Urbanizzazione moderna, rispetto per l'ambiente e migliore condivisione con le esigenze filosofiche che la società moderna richiede e che, a Lula, troverebbe conforto nella ipotetica assegnazione del sito di Sos Enattos, quale sede dell'Einstein Telescope, il misuratore di onde gravitazionali mai costruito prima, con il quale l'I.A. avrebbe, in futuro non troppo lontano, certamente una consonanza.

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