C’è chi, come Antonello Cattide, 31 anni, nuorese laureato in Lettere Classiche, segue il corso dell’agroalimentare. E chi, come Manuel Falchi, 22enne di Mulargia, si è iscritto a quello di bioedilizia. Quaranta studenti, cinquanta quelli già diplomati, l’Istituto tecnico superiore di Macomer, scuola post diploma riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione che - nei due indirizzi biennali - forma tecnici specializzati. «E in due settori in cui c’è bisogno di competenze, di solide professionalità», sottolinea Raffaele Franzese, dirigente scolastico in pensione e presidente della fondazione Its che - unica in Sardegna - è sostenuta da comuni, aziende, associazioni d’imprese. Aperta nel 2011 col solo corso di bioedilizia (quello dell’agroalimentare è stato avviato lo scorso anno), la tassa d’iscrizione di 300 euro all’anno (dispense e stage sono a carico dell’istituto).

Una quarantina gli iscritti, finora i diplomati sono stati cinquanta e la maggior parte (nove su dieci) hanno già trovato un lavoro. Un risultato che piazza la scuola di Macomer ai primi posti fra tutti gli 86 Its italiani.

È per questo che la scorsa primavera il Ministero ha assegnato all’Istituto sardo un premio di risultato, un bonus in denaro che rimpolperà il budget per le attività didattiche.

Lezioni e stage nelle aziende della Sardegna, della penisola e all’estero. Sono le opportunità della rete FriSaLi, di cui la scuola di Macomer fa parte, che offre agli studenti e agli insegnanti opportunità di scambi internazionali.
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